Angelo Bonazza, 76 anni, il re degli insaccati, va condannato a 4 anni e sei mesi

Angelo Bonazza, 76 anni, il re degli insaccati, va condannato a 4 anni e sei mesi
Angelo Bonazza, 76 anni, il re degli insaccati, va condannato a 4 anni e sei mesi di reclusione per il reato di usura. Lo ha chiesto, ieri mattina, il pubblico ministero Laura...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Angelo Bonazza, 76 anni, il re degli insaccati, va condannato a 4 anni e sei mesi di reclusione per il reato di usura. Lo ha chiesto, ieri mattina, il pubblico ministero Laura Cameli, nel corso della requisitoria conclusiva di un lungo e combattuto processo che andrà a sentenza il prossimo 11 settembre, di fronte alla sezione penale collegiale del Tribunale di Venezia. La stessa che, lo scorso autunno, ha emesso a carico dell'imprenditore un sequestro conservativo fino all'ammontare di 300 mila euro a garanzia di eventuali risarcimenti.

Dopo la rappresentante della pubblica accusa hanno preso la parola gli avvocati Luigi Ravagnan e Fabiana Danesin, costituitisi parte civile per conto di un florovivaista di Casale sul Sile, Lucio Barbiero, e dei suoi familiari, i quali hanno sollecitato la condanna di Bonazza anche per il reato di estorsione (che, secondo la Procura, è invece prescritto) quantificando in due milioni di euro il danno patrimoniale da risarcire, in aggiunta ad un milione a titolo di danno morale per anni di prestiti a tassi usurai che hanno raccontati di aver subito nel periodo compreso tra 2000 e 2008.
La difesa del titolare dell'omonima azienda di salumi con sede a Tessera (che ha rilevato la trevigiana Bechèr e lo stabilimento Unterberger che produce speck in provincia di Belluno), rappresentata dagli avvocati Piero Barolo e Gianluca Toppan di Treviso, ha invece chiesto l'assoluzione del loro assistito sostenendo che non è stato provato alcun comportamento illecito. Bonazza non si è mai presentato in aula al processo.
Barbiero ha denunciato che il re degli insaccati si prestava a cambiargli assegni post datati e cambiali, che i clienti gli avevano consegnato in pagamento di forniture e lavori, in cambio di una percentuale del 10-15 mensile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino