Veneto, mancano medici. Il caso degli anestesisti pagati a gettone: stipendi da capogiro

Specialisti sempre più rari. Il caso emblematico di Treviso: 80 servizi per 4 mesi a 115.200 euro, cioè 120 all'ora. Prendere o lasciare, in quanto «non esistono prezzi di riferimento»

VENEZIA -  Fra numero chiuso e mancata programmazione, si arroventa il dibattito sulla carenza di medici in Veneto. Ma mentre la Regione e l'Università discutono,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

VENEZIA -  Fra numero chiuso e mancata programmazione, si arroventa il dibattito sulla carenza di medici in Veneto. Ma mentre la Regione e l'Università discutono, l'emergenza continua, con la mancanza di specialisti che porta le aziende sanitarie e ospedaliere a ricorrere sempre più spesso alle prestazioni dei liberi professionisti e alle forniture delle cooperative esterne. Proprio nei giorni in cui sale a 120 euro il costo orario per le chiamate a gettone in Anestesia e rianimazione, partono gli avvisi per il reclutamento dei dipendenti disponibili a lavorare in Pronto soccorso a 100 euro l'ora.

Specialisti a chiamata, cosa succede in Veneto

A un mese dall'accordo fra Palazzo Balbi e le organizzazioni sindacali, le Ulss hanno cominciato a chiedere ai camici bianchi già in servizio la disponibilità a svolgere turni aggiuntivi nel settore dell'Emergenza-urgenza, dove sono scoperti 229 posti nella pianta organica veneta. A muoversi finora sono state la 1 Dolomiti, la 3 Serenissima, la 4 Veneto Orientale, la 6 Euganea, la 7 Pedemontana, la 8 Berica e l'azienda ospedaliera di Verona. «Bisognerà vedere quale sarà la risposta dei colleghi commenta Giovanni Leoni, segretario regionale del sindacato Cimo-Fesmed ma ribadiamo che questo tipo di iniziative dovrebbe essere esteso a tutti i reparti. È sempre meglio tenere dentro i medici, che andare a cercarli fuori, con il rischio oltretutto di doverli pagare di più in base alla legge del mercato». Non a caso la Regione aveva richiamato i direttori generali «alla graduale riduzione del ricorso alle esternalizzazioni». Ma evidentemente non sempre l'organizzazione dei servizi può contare solo sulle risorse interne, se è vero che malgrado quell'intesa vengono comunque banditi gli appalti. È il caso ad esempio dell'Ulss 1 Dolomiti, che ha indetto una procedura del valore complessivo di 8,5 milioni (con un costo orario a base d'asta di circa 90 euro), per la copertura di turni da 12 ore ciascuno: 365 diurni e altrettanti notturni a Belluno e a Pieve di Cadore, 365 notturni a Feltre, altrettanti diurni ad Agordo. La dg Maria Grazia Carraro ha citato infatti «la perdurante carenza di personale dirigente medico nonostante l'esperimento delle possibili strategie» alternative, «con il rischio dell'interruzione di pubblico servizio». L'Ulss 3 Serenissima sta invece battendo la strada degli incarichi libero-professionali per il Pronto soccorso di Dolo, dove viene segnalato «il permanere di gravissima carenza di personale», per un massimo di 12 turni al mese da 12 ore ognuno, «per il periodo massimo di un anno nelle more dell'espletamento delle procedure concorsuali». In questo caso però gli specialisti vengono pagati 60 euro e i laureati semplici 40: forse è per questo motivo che, su 5 candidati ritenuti validi, al momento solo 3 hanno accettato l'offerta, che costerà all'azienda 245.000 euro tra 2022 e 2023.

Anestesista, stipendio record

Riflette ancora Leoni: «I professionisti sono ondivaghi, vanno dove vengono pagati di più e ritengono di lavorare con più tranquillità. Lo vediamo in particolare con gli anestesisti: sono disposti anche ad arrivare da fuori regione e a rinunciare all'attività di rianimazione, che viene tendenzialmente svolta dagli strutturati interni, per fare magari un po' di guardie notturne». Gli stipendi a fine mese, benché intesi in termini lordi e con oneri previdenziali a proprio carico, risultano piuttosto allettanti. I tre ultimi ingaggi deliberati per gli ospedali di Venezia e Mirano, a 80 euro l'ora, vedono fino a 11.520 euro per 12 giorni (o notti) di lavoro. Emblematiche sono le condizioni con cui nell'Ulss 2 Marca Trevigiana il dg Francesco Benazzi si è trovato a dover affidare all'unica cooperativa disponibile il servizio di guardia anestesiologica a Conegliano, «considerata la grave carenza di personale medico, al fine di dare continuità al servizio istituzionale e garantire la ripresa dell'attività operatoria dal mese di settembre»: 80 servizi per 4 mesi a 115.200 euro, cioè 120 all'ora. Prendere o lasciare, in quanto «non esistono prezzi di riferimento»

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino