Fa sparire 80mila euro dalle casse della scuola: iniziato il processo al dirigente infedele

Dirottava i soldi nel suo conto corrente. A scoprirlo i revisori dei conti: ha iniziato a restituire le somme

Fa sparire 80mila euro dalle casse della scuola: iniziato il processo al dirigente infedele
SACILE - Tra febbraio e novembre 2019 il direttore dei servizi generali amministrativi dell'Istituto comprensivo di Aviano e dell'Istituto di istruzione statale di...

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SACILE - Tra febbraio e novembre 2019 il direttore dei servizi generali amministrativi dell'Istituto comprensivo di Aviano e dell'Istituto di istruzione statale di Sacile e Brugnera aveva sottratto quasi 80mila euro alle casse delle scuole. A ricostruire falsi mandati di pagamento e rimborsi a suo nome era stata la Guardia di finanza di Pordenone. Per Francesco Giannico, 59 anni, originario di Gioia del Colle e residente a Mansuè (Treviso), il sostituto procuratore Carmelo Barbaro ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ipotesi di peculato e falsità materiale in atti pubblici. Il procedimento penale è approdato in udienza preliminare, ma per la sua definizione ci vorrà ancora qualche mese. Giannico, infatti, ha cominciato a restituire i soldi (12.800 euro sono già stati resi all'amministrazione scolastica di Aviano; con Sacile e Brugnera conta di saldare una volta incassato il Tfr). Ulteriori rimborsi permetteranno al legale che lo tutela di valutare strategie difensive che possono contemplare la possibilità di un patteggiamento. Se ne riparlerà a febbraio, quando ci sarà la nuova udienza. Sul procedimento pende anche un sequestro preventivo finalizzato alla confisca che ammonta a 35.663 euro e disposto nel giugno del 2020.



LE ACCUSE
Giannico è chiamato a rispondere di peculato e falsità materiale in atti pubblici. I soldi di cui si è appropriato erano stati stanziati dal ministero dell'Istruzione per il funzionamento dei due enti scolastici. Il dirigente fu sospeso dall'Ufficio scolastico regionale di Trieste e sottoposto a un procedimento disciplinare che si è conclusa con il licenziamento. Erano state le dirigenti scolastiche, tra dicembre 2019 e gennaio 2020, a segnalare gli ammanchi dopo che i revisori avevano accertato che nel giornale di cassa l'ammontare delle uscite era minore rispetto a quanto risultava nell'estratto conto della banca. Le dirigenti avevano disconosciuto le proprie firme e gli stessi mandati di pagamento (mille euro a mandato ad Aviano, solo in un caso 3.882; a Sacile variavano tra mille, duemila e 5mila euro).

LE INDAGINI
Inizialmente i finanzieri avevano individuato una ventina di mandati di pagamento fraudolenti per un totale di 48.500 euro. Una volta ottenuto il sequestro preventivo, da cui erano stati scorporati i 12.800 euro restituiti alla scuola di Aviano, la Procura aveva delegato ulteriori accertamenti. Ad Aviano non sono emerse altre irregolarità. All'Istituto statale di Sacile e Brugnera sono emersi ulteriori 13 mandati anomali, che nei confronti della scuola hanno fatto salire l'entità del danno a oltre 66mila euro. Il totale degli ammanchi contestati nel decreto di chiusura indagini, pertanto, è di complessivi 79.300 euro.

GIUDICI CONTABILI

Un anno fa, una volta notificato il decreto della conclusione delle indagini, il fascicolo della Procura di Pordenone è stato trasmesso dalla Guardia di finanza alla Procura della Corte dei conti affinché venga valutato l'eventuale danno erariale.
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Il Gazzettino