Si ammala di sabato e dopo una settimana perde il posto ad Amazon

CENTRO LOGISTICO Amazon dà lavoro a centinaia di addetti ma è criticato dai sindacati
ROVIGO - Se ad Amazon ci si ammala di sabato, si perde il posto. Paradossale ma è così. La vicenda è stata portata alla ribalta da Francesca Pizzo, segretaria...

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ROVIGO - Se ad Amazon ci si ammala di sabato, si perde il posto. Paradossale ma è così. La vicenda è stata portata alla ribalta da Francesca Pizzo, segretaria territoriale della Cisl Padova Rovigo. «Nel nuovo centro logistico di Amazon a Castelguglielmo, un lavoratore con contratto a termine, sabato scorso ha avuto un problema di salute e ha chiamato il numero verde dell’azienda per avvertire che non sarebbe potuto andare al lavoro - ha spiegato Pizzo -. Essendo sabato, non è riuscito a fornire la documentazione idonea e per questo motivo è stato oggetto di una contestazione disciplinare, nonostante il suo contratto scadesse dopo una settimana. C’è da chiedersi che senso abbia una decisione simile da parte dell’azienda, che non è stata per nulla danneggiata dal comportamento del lavoratore, essendo stata avvertita per tempo della sua assenza. Viene da chiedersi se quella contestazione disciplinare possa avere influito sulla sua possibilità di essere riassunta. A fronte dei roboanti annunci dell’azienda sul suo impegno verso la stabilizzazione, noi continuiamo a ricevere segnalazioni da parte dei lavoratori di Amazon che si rivolgono a noi per capire se esiste un sistema di valutazione al quale rifarsi per sperare di essere riconfermati». 

NUMERI, NON PERSONE
Dietro i numeri, infatti,i ci sono le persone e le tante storie che tratteggiano un quadro poco confortante del mondo del lavoro, sempre più precarizzato e frammentato. Persone sospese e tenute in scacco dalla paura di un mancato rinnovo in una logica che, appunto, privilegia conti e numeri rispetto alla qualità del lavoro ed al riconoscimento dei diritti. Avviene ormai in tutti i settori. 
«Le agenzie di somministrazione – sottolinea Pizzo - non possono che rispondere alle indicazioni dell’azienda committente e quindi lavorano su numeri e non su persone. Numeri spesso ingannevoli: quando si parla di contratti stipulati non si parla di persone. Il saldo positivo nell’occupazione andrebbe confrontato con la quantità di ore. Vorremmo sapere se esistono criteri e parametri certi in virtù dei quali una persona può aspettarsi di essere lasciata a casa o di vedere riconfermato il proprio posto di lavoro. Vorremmo che se questo sistema di valutazione esiste venga reso esplicito, perché c’è un’etica anche nel raggiungimento di un obiettivo di efficienza. Siamo convinti che la gestione del personale non debba rispondere soltanto a logiche di profitto e a norme di legge, ma anche ad un codice etico basato sul rispetto della persona». 

ETICA DEL LAVORO


7Proprio di etica nel lavoro si parlerà oggi, dalle 10, nel convegno “Lavoro etico: buoni propositi per il futuro”, organizzato dalla Cisl, che si potrà seguire in diretta sulla pagina Facebook Cisl Padova Rovigo. Interverranno tra gli altri il ministro per gli Affari regionali e l’autonomia Mariastella Gelmini, il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Cecilia Guerra, il coordinatore generale del gruppo Polis Roberto Baldo e suor Francesca Fiorese, direttrice della Pastorale sociale e del Lavoro di Padova.
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Il Gazzettino