QUARTO D'ALTINO - La studentessa, come qualsiasi altro ragazzo può fare, aveva liberamente scelto la scuola che voleva frequentare. Ma il suo istituto era in...
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Una spiegazione contestata anche dal Comune di Quarto d'Altino, che prima è intervenuto sostenendo economicamente parte delle spese di trasporto della famiglia e in seguito chiedendo alla Provincia il rimborso della cifra e la modifica del regolamento. A chiudere la questione rimborso è stato l'intervento del Tar, che si è espresso dando ragione al Comune. Recentemente la Città Metropolitana di Venezia ha quindi provveduto a liquidare il Comune a titolo di rimborso per il servizio di trasporto scolastico a favore di studenti diversamente abili.
Un cifra, relativa al periodo 2011-2016, di quasi 16 mila euro che copre i costi di 5 anni di trasporto scolastico, sostenuti in parte dalla famiglia e in parte dal Comune. Soddisfatte, la sindaca Silvia Conte e la vicesindaca Raffaela Giomo, assessore alle Politiche sociali, ribadiscono però che il rimborso delle spese non è sufficiente: «Auspichiamo che la Città Metropolitana riveda un regolamento, approvato dalla Provincia di Venezia, non rispettoso della normativa vigente».
E invitano l'Anci ad aprire un tavolo di confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati, istituzionali e non.
«Chiediamo alla Regione che intervenga per fare chiarezza - concludono - in un quadro normativo confuso e limitato che ha creato dubbi in merito a competenze e ruoli in materia di servizi rivolti a studenti disabili». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino