VARMO (Udine) - Il tallio Killer che ha sterminato la famiglia dei Del Zotto ha colpito ancora. Nella giornata di ieri, lunedì 13 novembre, sono stati ricoverati nel...
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La svolta
La coppia di coniugi, e qui c’è una prima svolta nella complessa inchiesta, non era mai stata in vacanza a Santa Marizza di Varmo, paesino della Bassa Friulana dove, fino a oggi, si sospettava che la sfortunata famiglia Del Zotto fosse entrata in contatto con il tremendo veleno, o ingerendolo, o respirandolo. Tutti i componenti la famiglia, compresa la badante, che avevano soggiornato nella casa di famiglia di Santa Marizza lo scorso mese di agosto erano risultati positivi al tallio. Gli altri invece, cioè i parenti che erano rimasti a Nova Milanese, stavano tutti bene.
Da qui il dito puntato sul Friuli, con prelievi di acqua del pozzo artesiano, di polveri, animali morti come insetti, sacchetti di topicida aperti e chiusi, escrementi di piccione e l'esame sui filtri, oltre al sequestro della casa e della tenuta. I test eseguiti sui campioni prelevati nell’abitazione di Varmo in parte hanno già dato esito negativo: i filtri del deumidificatore e del condizionatore non contengono il micidiale veleno; anche l'acqua è buona. Si attendono invece ancora gli esiti dei test su tutti gli altri campioni che sono stati inviati dai carabinieri della stazione di Rivignano e della Compagnia di Latisana, comandata dal maggiore Filippo Sautto, a un laboratorio lombardo.
I test sui campioni prelevati nella casa di Nova Milanese dei Del Zotto, su alimenti e confezioni di cibo aperte trovate nella casa lombarda della famiglia sono in parte arrivati e sono tutti negativi. Si attendono gli altri esiti dei test e si attende, soprattutto, l'esito degli esami autoptici eseguiti sulle salme delle tre persone della famiglia che sono morte avvelenate dal micidiale veleno. Solo allora sarà possibile fare chiarezza su come e dove i Del Zotto siano entrati in contatto con il tallio. L'autopsia darà indicazioni rispetto all'ingestione del veleno con del cibo o altro, o se il tallio sia stato respirato, a seconda che si trovi nel fegato o nei polmoni.
Un fatto pare certo, ormai, almeno allo stato dell'indagine. I Del Zotto non sono entrati in contatto con il tallio nella loro casa del Friuli ma da qualche altra parte, in Lombardia, a questo punto, a Nova Milanese probabilmente. Al termine della vacanza in Varmo, infatti, rientrando a Nova, i Del Zotto non hanno portato con loro cibo, patate, zuppe o altro genere di alimenti che poi, consumati con altri parenti in Lombardia, avrebbero potuto avvelenare anche i suoceri di Patrizia Del Zotto, la prima a morire, seguita poi da suo padre e da sua madre.
I coniugi che sono stati accolti in ospedale ieri, peraltro, non abitano nello stesso edificio di Nova come del resto dei parenti avvelenati. Resta il mistero. Ma a Varmo, pur nel dolore della grave perdita, oggi si tira un sospiro di sollievo. A Santa Marizza, paese d'origine, natio, dei genitori di Patrizia Del Zotto, vivono ancora molti parenti e cugini di questa sfortunata famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino