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QUARTO D'ALTINO - Altino non smetterà mai di sorprendere. Ne sono certi gli archeologi che approfittano di ogni possibilità di finanziamento per continuare a scavare e far riemergere le meraviglie della Città antica. Ed è successo di nuovo proprio negli ultimi giorni grazie ai lavori di scavo cominciati un mese fa nell'area archeologica del quartiere residenziale augusteo, area destinata al centro delle attività per la ricostruzione della città romana e a diventare il cuore del futuro parco archeologico. Quelli che sono emersi e che la prossima settimana saranno aperti al pubblico, raccontano dal museo da lontano potrebbero sembrare dei terrazzi alla veneziana.
LA SCOPERTA
Il pavimento in cementizio fa capolino sotto i mosaici attualmente esposti e ben conservati (come quelli della Casa della Pantera) e racconta una storia ancora più antica, di un quartiere residenziale antecedente a quello esposto e che nessuno ha più visto dagli anni '60.
LA VISITA
Nei prossimi giorni, infatti, sarà possibile per tutti gli interessati «vedere» gli scavi dal vivo, nel corso dell'iniziativa «Scavi aperti». L'appuntamento per tutti è per mercoledì 27 aprile alle 15.30 al Museo, dal quale partirà la visita condotta da Bressan e da Massimo Dadà della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. I reperti sono riemersi grazie ai lavori, affidati alla ditta Petra di Padova, e fanno parte di una delle azioni del Grande Progetto Beni Culturali e permetteranno di trasformare Altino in un parco archeologico. E l'appuntamento di mercoledì ne offrirà un primo assaggio. Gli scavi hanno due obiettivi: la ricerca, ovvero l'attività essenziale per conoscere quello che il sottosuolo restituisce, ma anche capire se c'è margine per ridisegnare il percorso di fruizione dell'area archeologica, attraverso ritrovamenti che possano meglio illustrare l'antica città. Il progetto del Parco archeologico ha convinto il ministero, che l'ha finanziato con 1 milione e 700 mila euro.
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Il Gazzettino