«Scuola-lavoro, non ci sentiamo ascoltati», gli studenti scendono in piazza per ricordare Lorenzo

«Scuola-lavoro, non ci sentiamo ascoltati», gli studenti scendono in piazza per ricordare Lorenzo
UDINE - «Era importante essere uniti, nello stesso posto, come il 28 gennaio del 2022, per ricordare Lorenzo Parelli. Perché non accada mai più». Pietro...

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UDINE - «Era importante essere uniti, nello stesso posto, come il 28 gennaio del 2022, per ricordare Lorenzo Parelli. Perché non accada mai più». Pietro Cordaro del Collettivo studentesco solidale, ieri, con altri ragazze e ragazzi di altri movimenti (come il Movimento studentesco per il futuro e la Rete degli studenti medi), è voluto tornare sulla collinetta dell’ellisse di piazza Primo maggio, per «far sentire la propria voce», a un anno esatto dalla morte di Lorenzo. «Il 28 gennaio dell’anno scorso il dolore e la rabbia ci hanno portato ad unirci in un primo grande presidio unitario. Quello è stato soltanto il primo grande passo nel percorso senza colori politici che ci ha visto uniti nel chiedere giustizia. Assemblea dopo assemblea, siamo stati obbligati a estendere la stessa richiesta di giustizia anche per Giuliano e Giuseppe, accomunati dallo stesso finale tragico del nostro coetaneo Lorenzo. In quest’anno ci hanno promesso ascolto, ma l’ascolto presuppone anche una risposta concreta e, se siamo qui oggi - ha detto Pietro ai suoi compagni - è perché questa risposta la stiamo ancora attendendo».


LE VITTIME


Cordaro ha voluto ricordare non solo Lorenzo Parelli, morto nel suo ultimo giorno di un progetto duale in un’azienda di Lauzacco, ma anche Giuseppe Lenoci di Monte Urano, che ha perso la vita a 16 anni durante uno stage nel Fermano e Giuliano De Seta, che ha avuto lo stesso tragico destino mentre stava svolgendo un progetto di alternanza scuola-lavoro a Noventa di Piave. In piazza una cinquantina di ragazzi. «Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere gli stessi numeri di un anno fa, ma era importante il valore simbolico dell’iniziativa. Essere uniti nello stesso posto per tornare a discutere di quanto è accaduto a Lorenzo». Adesso c’è la Carta di Lorenzo, nata proprio sull’onda delle riflessioni seguite a quella tragedia. È sufficiente? «La nostra richiesta era quella di essere ascoltati. Ma non ci siamo sentiti veramente ascoltati durante questo anno. Tanti incontri non hanno portato a risposte concrete», secondo Cordaro. Un anno fa, l’ondata di sdegno e preoccupazione seguita alla morte di Lorenzo, aveva portato in piazza Primo maggio tantissimi ragazzi, per esprimere «la nostra tristezza e soprattutto, la nostra rabbia. Quella rapida e forte risposta delle realtà studentesche udinesi è stato il primo passo di un lungo percorso unitario, con un unico impegno comune: permettere a tutti gli studenti della provincia udinese di avere una voce sul tema dell’alternanza scuola-lavoro», ricorda Pietro. Poi, i ragazzi hanno continuato la loro mobilitazione, fino al corteo del 18 novembre 2022 a Udine. «Da quel primo 21 gennaio è passato un anno, un anno che si è portato via tre studenti. Dopo aver avuto un dialogo con le istituzioni, ci sono state fatte molte promesse, eppure, nulla è cambiato», lamenta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino