UDINE - «Era importante essere uniti, nello stesso posto, come il 28 gennaio del 2022, per ricordare Lorenzo Parelli.
LE VITTIME
Cordaro ha voluto ricordare non solo Lorenzo Parelli, morto nel suo ultimo giorno di un progetto duale in un’azienda di Lauzacco, ma anche Giuseppe Lenoci di Monte Urano, che ha perso la vita a 16 anni durante uno stage nel Fermano e Giuliano De Seta, che ha avuto lo stesso tragico destino mentre stava svolgendo un progetto di alternanza scuola-lavoro a Noventa di Piave. In piazza una cinquantina di ragazzi. «Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere gli stessi numeri di un anno fa, ma era importante il valore simbolico dell’iniziativa. Essere uniti nello stesso posto per tornare a discutere di quanto è accaduto a Lorenzo». Adesso c’è la Carta di Lorenzo, nata proprio sull’onda delle riflessioni seguite a quella tragedia. È sufficiente? «La nostra richiesta era quella di essere ascoltati. Ma non ci siamo sentiti veramente ascoltati durante questo anno. Tanti incontri non hanno portato a risposte concrete», secondo Cordaro. Un anno fa, l’ondata di sdegno e preoccupazione seguita alla morte di Lorenzo, aveva portato in piazza Primo maggio tantissimi ragazzi, per esprimere «la nostra tristezza e soprattutto, la nostra rabbia. Quella rapida e forte risposta delle realtà studentesche udinesi è stato il primo passo di un lungo percorso unitario, con un unico impegno comune: permettere a tutti gli studenti della provincia udinese di avere una voce sul tema dell’alternanza scuola-lavoro», ricorda Pietro. Poi, i ragazzi hanno continuato la loro mobilitazione, fino al corteo del 18 novembre 2022 a Udine. «Da quel primo 21 gennaio è passato un anno, un anno che si è portato via tre studenti. Dopo aver avuto un dialogo con le istituzioni, ci sono state fatte molte promesse, eppure, nulla è cambiato», lamenta.
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