ALTA PADOVANA - Lo scandalo dei falsi prosciutti crudi Dop si è esteso anche nella provincia padovana. Un paio di allevamenti di maiali, uno a Camposampiero e uno a...
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LE INDAGINI
Tutto era partito dalla Procura di Torino tra il 2016 e il 2017 con gli uomini dell’unità investigativa centrale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. L’inchiesta mira ai falsi prosciutti Dop (dal San Daniele al Parma e al Crudo di Cuneo) provenienti da maiali fecondati con il seme di suini danesi. Il capo d’accusa parla della “commercializzazione di decine di migliaia di suinetti” destinati ai prodotti italiani Dop attraverso “l’uso di genetica non consentita dai disciplinari”. In particolare si parla di semi provenienti da esemplari delle razze Duroc Danese e Large White Danese, considerate “più performanti di quelle consentite in termini di rapidità di accrescimento ponderale”. La velocità era tale che gli allevatori, secondo l’accusa rappresentata dal pubblico ministero Vincenzo Pacileo, per nascondere la vera origine dei maialini, dovevano tatuarli retrodatando la data di nascita di uno o due mesi.
LE INTERCETTAZIONI
Gli inquirenti sono riusciti a incastrare gli allevatori attraverso una serie di intercettazioni telefoniche. E nella rete tesa dagli investigatori sono finiti anche sei allevatori locali, due titolari di un allevamento di maiali a Camposampiero e quattro proprietari di un’azienda agricola con allevamento di suini a Trebaseleghe. Nelle intercettazioni si sentono gli allevatori mettersi d’accordo con alcuni rappresentati all’ingrosso di maiali per acquistare seme proveniente da maiali danesi, con cui ingravidare le loro scrofe italiane. Ma non solo, gli inquirenti durante le perquisizioni effettuate nei due allevamenti hanno sequestrato computer zeppi di file relativi al business dei suini nordici. Nell’allevamento di Trebaseleghe gli investigatori hanno trovato almeno 26 verri (maschio del maiale destinato alla riproduzione) di genetica danese. I prosciutti prodotti con le cosce di questi suini non sono Dop: tradotto se pure la carne è buona non può essere venduta al prezzo di un prodotto di denominazione di origine protetta.
Marco Aldighier Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino