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Centinaia di denunce di molestie raccolte a Rimini da "Non una di meno". Sta montando sempre più, grazie anche ai social, il caso delle molestie subite da diverse donne durante l’adunata nazionale degli Alpini conclusa la scorsa domenica a Rimini. Fatti condannati anche dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini: «I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all'opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni. È sbagliato fare generalizzazioni, ma allo stesso tempo non ci deve essere nessuna tolleranza: le molestie e le violenze non devono mai e in nessun caso trovare alcuna giustificazione e vanno condannate senza esitazioni».
Alpini a Rimini, oltre 150 segnalazioni di molestie: «Palpeggiamenti e catcalling senza freno»
Il presidente Favero
Il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini, il trevigiano Sebastiano Favero, ha dichiarato: «Prima di ripartire ho parlato con le forze dell'ordine e ho chiesto se ci fossero state denunce. La risposta è stata negativa. È chiaro che se ci sono denunce circoscritte e circostanziate prenderemo provvedimenti, ma al momento non ne risultano».
Le denunce
Tante le denunce apparse sui social. «Sono riminese, sono una barista e soprattutto una donna. Fra ieri e oggi quello che ho subito dagli alpini è svilente di ogni donna.
La manifestazione
Ieri a Rimini c'è stata un'assemblea, definita dagli organizzatori una "contro adunata". «Abbiamo iniziato a raccogliere e condividere le loro testimonianze e la risposta é stata altissima - scrive Non una di meno - tanto quanto sconvolgente per il numero e l'intensità delle molestie ricevute. Fischi, cat-calling, minacce e vere e proprie molestie hanno colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. Molestie mascherate da goliardia e tradizione che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale che vuole donne, persone trans e gender non conforming assoggettate al potere e alla paura, al ricatto e alle minacce in caso di rifiuto».
Le scuse
In diversi tweet vengono riprese le notizie delle molestie mentre rispondo alpini che chiedono scusa a nome dei loro compagni. “Chiedo scusa a nome di tutti, sono cose che sporcano il cuore degli alpini”, si legge in alcuni commenti.
L’Associazione alpini ha stigmatizzato l’accaduto definendoli però “fisiologici episodi di maleducazione” rimarcando anche che, dopo gli opportuni accertamenti, alle Forze dell'ordine non è stata presentata alcuna denuncia. E ha ribadito che le quanto successo non può "certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall'Adunata”.
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Il Gazzettino