TREVISO - Tutto bene, tranne i treni. Al netto degli ubriachi e di qualche borseggiatore, dei malori e di alcuni ingorghi, sono stati i trasporti ferroviari l'unico e vero...
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TRAGEDIA SOTTO IL TENDONE - Alpino stroncato da un infarto a 55 anni
Le condizioni maggiormente critiche si sono verificate nella notte fra sabato e domenica. Le avvisaglie c'erano state già nel pomeriggio, con i vagoni sovraccarichi e i sottopassi paralizzati, senza contare le lunghe code alle biglietterie, tanto da bloccare a tratti l'accesso anche a scali periferici come quello di Conegliano. Ma è stato dalla serata che la situazione è decisamente precipitata. Via via che il centro di Treviso gradualmente si svuotava, decine di migliaia di persone si sono riversate sulla stazione ferroviaria, seguendo peraltro l'appello dell'organizzazione ad utilizzare i servizi pubblici, in considerazione del piano straordinario concordato con Trenitalia. Ma evidentemente quel programma si è rivelato insufficiente. «Eravamo preparati a gestire 60/70mila persone, ne sono arrivate oltre il doppio», ha poi spiegato Claudio Bortoletto, comandante della Polfer. Il picco della tensione è stato registrato alle 3.40 del mattino, sulla linea Venezia-Udine che non a caso si è rivelata quella maggiormente penalizzata dai disservizi, quando l'ultimo treno è partito per il Friuli lasciando sulla banchina 200 viaggiatori, furiosi e preoccupati.
Il Gazzettino