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BELLUNO - Ancora il lupo, anzi: i lupi, viste le vittime: ben quattro. Ancora in Alpago. Ancora a pochi passi dal centro abitato. La novità sta forse nel fatto che questa volta gli animali hanno superato una rete alta un metro e ottanta, ben più alta dell'altezza consigliata e ritenuta sufficiente per lasciare gli animali in sicurezza. Il lupo, insomma, non perde il vizio. E nella notte fra venerdì e sabato ha colpito ancora a Cornei, in Comune di Alpago, a due passi da Puos. Tre le asine trovate morte dopo essere state azzannate, una malconcia e destinata a morire è stata soppressa dopo le valutazioni fatte dalla Polizia Provinciale; il quinto animale, un maschio, pur ferito, si salverà. Disperato il proprietario Silvano Costa: «Abbiamo superato ogni limite», dice ricordando che sono più di venti anni che alleva asini.
LE DIFESE
Ormai nessuno sa più come difendersi: «I pallini di gomma? Non servono a niente dice Daniele Saviane, presidente della Riserva di caccia dell'Alpago che riferisce quanto accaduto la notte precedente all'amico Costa sia perché i soli abilitati ad usare queste armi e queste munizioni sono gli agenti della stessa Polizia Provinciale, sia perché il lupo si abitua anche a questo deterrente e ne prende le misure».
LA SCOPERTA
La mattanza di Cornei è stata scoperta ieri mattina da un ragazzo del paese che era uscito presto per una corsa verso la Valturcana, la strada che da Cornei sale sino a Tambre. E lì, all'altezza di una piccola deviazione che porta verso la località Valar, ha avvistato un primo asino ucciso. Una volta avvisato, Costa si è subito allarmato anche per le sorti degli altri animali di proprietà e recandosi sul posto ha scoperto che balzato dentro il recinto il lupo aveva compiuta una vera e propria razzia. Un episodio che non solo segue i tanti che nel corso dell'estate stanno punteggiando la conca, ma che arriva a soli due giorni da due altre uccisioni, sempre di asini, poco distante da Cornei, in località Molini, nei pressi di Schiucaz.
I CONTROLLI
«Quali considerazioni faccio? Che il lupo deve essere controllato chiude Daniele Saviane e il fatto che sia un animale protetto a livello europeo non ci aiuta a difendersi e non mette gli allevatori nelle condizioni di poter continuare a fare il loro lavoro e a gestire in sicurezza gli animali. Oltre al fatto che si capisce subito che il territorio sta cambiando: le pecore non vengono più lasciate libere e l'erba è ormai incolta in molti punti».
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