Oltre 6mila metri cubi di terreno incombono sul paese: abitanti evacuati e strada chiusa

Schiucaz. Oltre 6mila metri cubi di terreno incombono sul paese: abitanti evacuati e strada chiusa
ALPAGO - Sono circa 6mila i metri cubi di materiale che incombono minacciosi sull’abitato di Schiucaz, in comune di Alpago e ieri pomeriggio è stato necessario...

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ALPAGO - Sono circa 6mila i metri cubi di materiale che incombono minacciosi sull’abitato di Schiucaz, in comune di Alpago e ieri pomeriggio è stato necessario procedere all’evacuazione dei 17 abitanti del paese. Una frana che si era creata il 29 ottobre scorso, con il disastro di Vaia, e che da ieri torna a fare paura. Le piogge di questi giorni hanno infatti dato il carico da novanta al territorio, ormai fragile, dopo Vaia. Gli smottamenti messi in sicurezza o monitorati a vista (come Borsoi a Tambre o il movimento franoso sulla A27 a Farra) ieri non hanno creato problemi. Ma in quelli non sorvegliati, come Schiucaz, si è creata una vera e propria emergenza. 

 
L’ALLARME
Erano le 5 di ieri pomeriggio quando Veneto Strade ha chiuso al transito la SP5 di “Lamosano” in comune di Alpago «per distacco di corpo roccioso con deformazione sede stradale». Sul posto accorrono il geologo del comune e quello di Veneto Strade, Luca Salti, che effettuano le verifiche sul movimento franoso. Le notizie non sono buone tanto che viene aperto il Coc, il Centro operativo Comunale per la gestione delle emergenze e si procede all’evacuazione degli abitanti. Diciassette persone, sei famiglie, anche con anziani e bambini che sono stati portati in albergo a Farra, o da parenti. 
LA PAURA
La frana che si è mossa ieri misura 6 metri in profondità per mille di estensione. «Si tratta di 6mila metri cubi che possono collassare improvvisamente», spiega il consigliere provinciale alla Protezione civile Massimo Bortoluzzi, che ieri dalla sua pagina Facebook ha dato notizia del grosso movimento del versante sovrastante l’abitato di Schiucaz. «A breve verrà installata una torre faro - ha spiegato in serata - per monitorare la frana da parte della protezione civile, ai quali va un grosso ringraziamento». «In questo momento - spiega - c’è il muro di contenimento della strada che sta sostenendo la frana, ma se questo cede bisogna capire come. Potrebbe collassare improvvisamente e far scendere il materiale sull’abitato». Per questo sono state evacuate le abitazioni, dal sindaco Umberto Soccal, che si è coordinato con la Prefettura. «È impossibile lavorarci - prosegue Bortoluzzi -, visto che c’è pericolo di collassamento. Dobbiamo attendere che si stabilizzi, sperando che non venga giù di colpo, e poi vedrà come fare. O verrà giù da sola o bisognerà tirarla giù, perché qualcosa bisogna fare, non si può lasciarla così».

In una sola mezzora la frana ieri, monitorata tramite un palo sulla strada, si era spostata. Dopo Vaia minacciava solo seconde case non più abitate e un edificio dove vive una famiglia con bambini, fuori casa ormai da quel 29 ottobre. Ora ha interessato anche il resto del paese e rischia di far saltare anche la strada, che si sta corrugando. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino