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PORDENONE - Non sono stati ancora risarciti i danni causati dalla cannonata che nel 2021, durante un'esercitazione militare, ha centrato i capannoni dell'allevamento gestito dalla famiglia Da Re a Vivaro. Dal ministero della Difesa nessuna risposta, nonostante sia stato accertato che il proietto è stato lanciato per errore da un autoblindo Centauro. Nell'allevamento sopralluoghi, misurazioni e sfilata di periti sono finite da un pezzo. A fine 2021 l'allevatore, attraverso lo Studio Smith di Sandro Altinier, ha depositato la documentazione che attesta il danno patito chiedendone la liquidazione. Di fatto il ministero è stato messo in mora, ma da Roma ancora nessuna risposta.
LA SITUAZIONE
La scia di disagi lasciati da quella cannonata sparata sbagliando la traiettoria non è affatto trascurabile. Pazienza per le galline ovaiole morte, che alla fine rappresentano il danno minore. Il proietto ha trapassato il primo capannone finendo sul secondo e interrompendo la linea di produzione. Il tiro è partito alle 20.30, ma è durante la notte che gli allevatori hanno scoperto che c'erano problemi nell'impianto. Sul telefonino hanno ricevuto un messaggio di allerta: segnalava che le galline erano rimaste stranamente senz'acqua.
I TEMPI
Il danno è stato valutato anche dai periti inviati dal ministero della Difesa, ma i tempi romani sono difficile da accettare, soprattutto se di mezzo ci vanno i sacrifici di una vita. L'iter penale si è intanto chiuso senza colpevoli: le due inchieste - una della magistratura militare, l'altra della magistratura ordinaria - sono state archiviate. I consulenti dei magistrati non sono stati in grado di stabilire con certezza quale dei due autoblindo Centauro abbia sbagliato mira. L'Esercito ha messo in campo anche i suoi ufficiali inquirenti, ma capire chi avesse sparato sbagliando il tiro di 40° su una traiettoria di 1.300 metri pare si sia stato impossibile. In quei giorni erano stati sparati decine e decine di colpi, circostanza che avrebbe impedito di ritrovare la corona del proiettile finito sull'allevamento, sarebbe andata dispersa tra le tante rimaste a terra. La cannonata risale al 17 marzo 2021. Nel poligono del Cellina-Meduna c'era un'esercitazione che ha impegnato la Brigata Pozzuolo del Friuli, il Genova Cavalleria di Palmanova e i Lagunari di Venezia. I blindati hanno sparato al mattino e verso sera, con il buio, la prova è stata ripetuta. C'era un bersaglio da individuare tra i Magredi, invece il proietto (non esplosivo) è finito contro l'allevamento spezzandosi in due parti dopo l'impatto e causando il black out da cui è dipesa la morte di un centinaio di galline.
LE INDAGINI
Quattro sono gli autoblindo Centauro finiti sotto sequestro. Gli accertamenti dei carabinieri di Maniago e Meduno avevano poi individuato due mezzi sospetti. Restava da capire per quale motivo il cannone 105/52 fosse puntato verso Vivaro. Un errore umano, tecnico, colpa delle strumentazioni o sono state registrate male le coordinate rilevate in mattinata e il mezzo è stato posizionato da tutt'altra parte rispetto all'obiettivo? Gli interrogativi sono rimasti tali. Non sono state inoltre riscontrate violazioni sulle modalità con cui l'esercitazione congiunta è stata organizzata e condotta. Di conseguenza sono cadute le ipotesi di getto pericoloso di cose, riferito alla cannonata, e danneggiamento del capannone, reato orami depenalizzato.
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Il Gazzettino