«La malattia che tiene segregata mia mamma in casa da 20 anni»

«La malattia che tiene segregata mia mamma in casa da 20 anni»
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CARMIGNANO - «Sto cercando per mia mamma una nuova abitazione, lontana da fabbriche e campi coltivati, in un ambiente sano. Solo così il suo tragico quadro clinico può essere alleviato permettendole un'aspettativa di vita più lunga nella speranza che questa mie parole non arrivino troppo tardi. Voglio inoltre portare all'attenzione questo genere di casi che colpiscono più persone di quante si pensi». Le parole sono di Mirko Colman, trent'anni, che vive a Padova mentre la mamma Noris F., sessant'anni, abita da un anno a Carmignano di Brenta, nell'abitazione del compagno. Parole inserite nella lettera inviata ieri al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al ministro della Salute Giulia Grillo, al presidente del Veneto Luca Zaia ed al sindaco di Carmignano di Brenta Alessandro Bolis. «Dopo anni di agonie e paure sono riuscito a convincere mia mamma a raccontare la sua storia. L'ho convinta a chiedere aiuto perché da soli, come si sa, è difficile la vita - continua Mirko - La sua malattia principale è l'Mcs, sensibilità chimica multipla, certificata, dopo vent'anni di agonie, solo lo scorso mese di giugno. A questo, come conseguenza, la leucemia. E come non bastasse, l'epatite B. L'Mcs non permette a mia mamma di  vedere la luce del sole da ormai troppo tempo. Non può uscire di casa a causa della percezione olfattiva di ogni sostanza chimica presente nell'ambiente che le porta gravi conseguenze come malessere generale, senso di stanchezza, turbe neurovegetative, turbe neurologiche, turbe dell'umore, dolori muscolo scheletrici, disturbi gastrointestinali e delle vie respiratorie. Tutto ciò - continua il figlio - comporta l'impossibilità di avere un lavoro e una vita sociale. Il corpo è deteriorato e il malessere continuo infligge ogni giorno che passa, come una potente spada, dolore e sofferenza che si tramutano, quasi inevitabilmente, in rassegnazione. La chemioterapia, poi, ha aggravato la situazione».


La signora vive con il compagno Maurizio che provvede a lei nei limiti delle possibilità. I prodotti che può utilizzare devono essere tutti senza sostanze chimiche di nessun genere e quindi molto costosi. Le entrate sono nettamente inferiori alle uscite tanto da non riuscire nemmeno a far fronte al debito cumulato per sostenere, in questi anni, la situazione. «La mia mamma si può salvare solo con una nuova casa, lontana da fabbriche e campi coltivati. In un ambiente sano. La stiamo cercando. Solo così il tragico quadro clinico può essere alleviato permettendole un'aspettativa di vita più lunga nella speranza che questa mie parole non arrivino troppo tardi - continua Colman - Per questo ho deciso di rivolgermi alle Istituzioni. Metaforicamente alzando la mano per dire esiste anche lei. Ho una speranza, un sogno, un desidero: vedere la mia mamma felice. Sono certo, vista l'enorme fiducia che ripongo nello Stato e in chi lo rappresenta, che questo foglio non rimarrà sotto ad un mucchio di carte». 


«Ho contattato subito il signor Colman mettendo a disposizione per la mamma - spiega il sindaco di Carmignano di Brenta Alessandro Bolis - l'assistente sociale e la possibilità di accedere ad un contributo comunale per l'acquisto di un purificatore d'aria. La famiglia è giunta qui da un anno, mi ha riferito di aver attivato l'iter amministrativo per la richiesta della specifica invalidità riconosciuta dalla Regione dal 2013. La situazione non ci era mai stata portata all'attenzione. Per quanto è nelle nostre possibilità ci siamo messi subito a disposizione».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino