«Insultata e cacciata dalla donna delle pulizie perché allattavo la mia bimba»

«Insultata e cacciata dalla donna delle pulizie perché allattavo la mia bimba»
MESTRE - Mamma di Mestre insultata al Centro Le Barche da una dipendente soltanto perché stava allattando la sua bimba. Lo spiacevole episodio sarebbe avvenuto...

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MESTRE - Mamma di Mestre insultata al Centro Le Barche da una dipendente soltanto perché stava allattando la sua bimba. Lo spiacevole episodio sarebbe avvenuto martedì pomeriggio, dopo le 17.30. «La bambina piangeva, era stanca, voleva il latte e, visto che non ho trovato un posto adatto, sebbene a disagio mi son dovuta sedere sugli scalini del terzo piano, quando sono stata presa a male parole da una dipendente. Era una donna della pulizie che, scocciata, mi ha pure cacciata da dove mi trovavo, chiedendomi di andare nelle poltrone dentro ai negozi. Ma non ho visto alcuna indicazione, e non ho capito quali fossero gli spazi da lei suggeriti». Chi parla è Isabella Portello 35 anni, di Mestre, la mamma in questione. A distanza di giorni, è ancora scossa e molto turbata. «Naturalmente prima di decidere di sedermi sugli scalini ho anche cercato di accedere al bagno riservato alle mamme con fasciatoio, ma era  chiuso a chiave. Prima di me c'era anche un'altra mamma con il suo bambino e la mia continuava a piangere e a urlare. Non potevo aspettare oltre». «Isabella non stava facendo nulla di male, si è anche coperta il seno con un foulard per tutelare sé stessa e anche eventuali sguardi indiscreti, nel rispetto dell'intimità del momento», aggiunge la cognata che era con lei quel pomeriggio, e che chiede l'anonimato. Entrambe raccontano di come la dipendente, senza nemmeno salutare e presentarsi, si sia rivolta con fare molto maleducato. «Se quella persona non voleva assistere a quella scena poteva anche invitarmi in un ufficio del centro commerciale visto che era in possesso delle chiavi di diverse stanze, presumo dello stesso stabile», aggiunge sempre la mamma. 


Trattiene a stento le lacrime, è scossa per essere stata discriminata soltanto perché stava facendo quanto di più naturale esista da sempre. «Ci sono rimasta male, mi sono sentita addirittura mortificata. Sarebbe opportuno che anche il Centro Le Barche garantisse, come già fanno altri negozi nel territorio, una postazione per l'allattamento e la cura del bambino, perché allattare ed essere mamma non è una cosa oscena ma è un'arte, così come raccontano tante iconografie». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino