Dopo l’attacco alla cagnolina di Collalto, è allarme lupi a Piancavallo

L’amministrazione vuole potenziare le informazioni anche usando i social

Dopo l’attacco alla cagnolina di Collalto, è allarme lupi anche a Piancavallo
AVIANO - Piancavallo è in fermento dopo l’attacco di un lupo che ha sbranato una cagnolina domestica che si trovava nel giardino della propria abitazione. Il fatto...

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AVIANO - Piancavallo è in fermento dopo l’attacco di un lupo che ha sbranato una cagnolina domestica che si trovava nel giardino della propria abitazione. Il fatto è accaduto nella zona di Collalto, uno splendido ambiente naturale. Per questa ragione, molti si sono affrettati a ricordare che rappresenta una propaggine dei boschi. Sulla questione è intervenuto anche il Comune di Aviano: l’assessore Andrea Menegoz ha fatto ieri un sopralluogo in Piancavallo, prima di rilasciare alcune dichiarazioni: «Dispiace moltissimo per l’accaduto. Come amministrazione ci siamo già attivati per un confronto con la Forestale e il dirigente regionale competente per intensificare, in questa prima fase, già nei prossimi giorni, una campagna informativa più capillare, anche attraverso i social».


I rischi

Per capire meglio la situazione, è utile riferirsi al contenuto dell’opuscolo “Il ritorno del lupo in Fvg” edito dal Servizio forestale della Regione. Nel vademecum si ricorda che in Italia gli attacchi del lupo nei confronti dell’uomo sono episodi che riguardano i secoli passati, quando la frequentazione umana delle aree rurali di montagna era decisamente più intensa rispetto a oggi, e il numero di lupi molto maggiore. Gli attacchi riguardavano quasi sempre bambini sotto i 10-12 anni. Inoltre, era diffusa in varie zone la rabbia silvestre, che aumentava notevolmente l’aggressività del lupo. L’ultimo episodio di cui si ha notizia di un attacco all’uomo in Italia, anche se non si può valutarne l’attendibilità, risale a più di 150 anni fa. Il lupo è un predatore opportunista, è intelligente e di norma considera l’uomo una minaccia. Sebbene le probabilità che il lupo possa risultare pericoloso per l’uomo siano molto basse, si tratta pur sempre di un predatore carnivoro di grandi dimensioni, con il quale è necessario rapportarsi con prudenza e non deve essere avvicinato o attratto con cibo per nessun motivo. La presenza di esemplari eccessivamente confidenti, ancorché non manifestino nessun segno di aggressività, deve essere segnalata tempestivamente al Corpo forestale regionale. 

Areale vastissimo

Quanto al cibo prediletto da questi animali trattandosi di un canide di grossa taglia, il lupo necessita di una quantità di carne compresa tra 2,6 e 5,6 chili al giorno, ma è in grado di rimanere a digiuno anche per parecchi giorni. Il lupo è un predatore generalista e opportunista, estremamente adattabile. Le sue prede preferite sono gli ungulati selvatici che arrivano a costituire fra il 67% e il 93% della sua dieta: soprattutto cervi, caprioli e cinghiali, ma anche daini, mufloni, camosci, stambecchi. Tuttavia non disdegna vari piccoli mammiferi come lepre, marmotta e altri o le carcasse di animali morti. Occasionalmente si nutre anche di pesci, frutti e, in caso di necessità, di rifiuti. Tra le prede del lupo, ci sono anche gli animali da allevamento.

Gli animali domestici

La sua alimentazione è quindi molto varia . Anche in presenza di numerose prede selvatiche, se ci sono a disposizione animali da allevamento non adeguatamente custoditi, il lupo può orientarsi maggiormente verso questi ultimi, semplicemente perché gli animali domestici rappresentano una opportunità più “facile” per il lupo di alimentarsi, dal momento che su questi animali l’azione di caccia richiede un minor dispendio di energia e comporta minimi rischi. Secondo i dati raccolti nell’ambito del Progetto lupo Piemonte, nel periodo 2004-2007 gli animali domestici difficilmente superano il 30% della dieta e le predazioni sono concentrate durante il periodo estivo dell’alpeggio.

 

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Il Gazzettino