Alina, suicida in commissariato: Pm chiede condanne per 20 anni

Alina, suicida in commissariato: Pm chiede condanne per 20 anni
TRIESTE  - Vent'anni di carcere. Tanti ne ha chiesto - complessivamente - il Pubblico ministero Massimo De Bortoli per la morte dell'ucraina Alina Bonar Diaciuk...

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TRIESTE  - Vent'anni di carcere. Tanti ne ha chiesto - complessivamente - il Pubblico ministero Massimo De Bortoli per la morte dell'ucraina Alina Bonar Diaciuk che  il 14 aprile  2012 si tolse la vita impiccandosi nei locali del commissariato di Opicina con un cordino della felpa mentre era in attesa di espulsione. Sei sono gli imputati, tra dirigenti della Questura e agenti della Polizia di Trieste. E' ripreso in Tribunale il processo con rito abbreviato e il Pm ha chiesto condanne per complessivi 20 anni: 5 anni e 9 mesi con interdizione perpetua dai pubblici uffici per l'allora dirigente dell'Ufficio Immigrazione della Questura giuliana Carlo Baffi mentre 5 anni e 3 mesi per il suo vice Vincenzo Panasiti, un anno e un mese per Roberto Strambaci, 2 anni e 6 mesi per Cristiano Resmini, 2 anni, 1 mese e 10 giorni per Alessandro De Antoni e 2 anni per Fabrizio Maniago. L'imputazione è quella per concorso in sequestro di persona. Baffi deve rispondere inoltre della morte della giovane Alina che all'epoca dei fatti aveva 32 anni. Sarebbe stata rinchiusa illegalmente per tre giorni nella "stanza di controllo". Morì dopo 40 minuti di agonia impiccandosi con la cordicella di una felpa, quella che serve per stringere il cappuccio. Nel corso del blitz in Questura vennero sequestrati 49 fascicoli in originale relativi ad altrettanti cittadini extracomunitari anch’essi, in attesa dell’espulsione, detenuti secondo la Procura illegalmente al commissariato di Opicina.  Omicidio colposo è l'accusa rivolta alle tre guardie giurate del commissariato che avrebbero dovuto sorvegliare la ragazza: il Pm ha richiesto un anno e 5 mesi per Ivan Tikulin mentre è stato disposto il rinvio a giudizio per Roberto Savron. Chiesto il proscioglimento per Thomas Battorti oer l'assenza di doveri di servizio. 





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Il Gazzettino