Invasione di alghe in laguna, le barche che operano al porto vanno in tilt

MESTRE - La laguna è stata invasa dalle alghe, quest’anno particolarmente aggressive, e le barche che operano al porto vanno in tilt. Un danno enorme per gli...

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MESTRE - La laguna è stata invasa dalle alghe, quest’anno particolarmente aggressive, e le barche che operano al porto vanno in tilt. Un danno enorme per gli operatori, che non sono gli unici a subirlo, dato che anche le altre imbarcazioni da lavoro che operano in tutta la laguna e a Venezia hanno lo stesso problema. Ma le alghe sono concentrate in particolar modo nella zona di Porto Marghera e dei canali portuali anche perché spesso arrivano a Venezia trasportate dalle navi che vengono dall’Estremo Oriente e, una volta qui, trovano terreno di coltura fertile per crescere e moltiplicarsi. Assieme alle erbe tagliate dai fiumi, e alle posidonie creano uno strato spesso galleggiante che, tra l’altro, intrappola pezzi di plastica e altri rifiuti di ogni genere.

Senza che nessuno li raccolga. Attualmente c’è una sola imbarcazione, fornita dal ministero dell’Ambiente, che raccoglie bottiglie e pezzi di plastica che scendono al mare dal fiume Po, e quindi nella zona di Porto Tolle, ma in laguna non c’è nulla del genere. Veritas, a quanto pare, non interviene e anche nel canale industriale Sud, dove la partecipata del Comune per il trattamento dei rifiuti urbani ha il suo polo di raccolta principale, la situazione è pesante con rifiuti di ogni genere, misti ad alghe ed erbe, che finiscono in acqua volando fuori dalle barche che li raccolgono in giro per la laguna, in centro storico e nelle isole, oppure dalle montagne raccolte a terra prima dell’avvio della separazione dei generi e del trattamento. La barche da lavoro più grosse sono quelle che si trovano più in difficoltà perché hanno potenti aspirazioni di acqua per raffreddare i motori e così aspirano anche le alghe che intasano i filtri surriscaldando i motori e rischiando di mandarli in tilt ma, appunto, pure i taxi o le barche da trasporto e quelle da diporto, hanno più o meno gli stessi problemi. 

RICHIESTE DI INTERVENTO


Già da un po’ di tempo gli operatori che forniscono servizi portuali hanno chiesto alle autorità di intervenire ma la situazione peggiora di giorno in giorno e nulla accade per risolvere la questione. Come mostrano le foto le alghe continuano a crescere e ad espandersi fino a formare un tappeto verde fitto che intrappola migliaia di pezzi di plastica e altri rifiuti. In anni passati interventi di raccolta alghe erano stati organizzati con barche in metallo che si aprono a poppa facendo entrare alghe e rifiuti nella pancia semplicemente procedendo a marcia avanti, e ingoiando tutto per poi chiudere le paratoie e continuare l’operazione più avanti. Ma non è mai stato un servizio continuativo e pianificato. Così ci si affida al caso, alle annualità e a chi sta in comando in Comune e al porto. E intanto chi sta fuori in acqua a lavorare continua a lamentarsi e a pagare i danni per i motori andati in malora e per i ritardi nei servizi da prestare o addirittura che saltano perché la barca non è più a disposizione, ferma in cantiere. Oltretutto le alghe tolgono ossigeno all’acqua e mettono in difficoltà l’habitat lagunare di flora e fauna che rischiano di soffocare. Per cui un intervento di raccolta delle alghe sarebbe auspicabile anche per questo motivo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino