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TRIESTE - A minacciare la acque del golfo di Trieste è un'alga tossica. Si chiama Ostropsis ovata e, sebbene non provochi conseguenze gravi sull'uomo, solo faringiti e febbre, è molto facile entrarne in contatto.
La contaminazione
Per essere contaminati non serve immergersi in un mare in cui è presente, ma basta anche inalare le tossine che produce e che si diffondono nell'aerosol.
«Arrivata con la zavorra delle navi»
La prima volta che l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale rilevò nel golfo di Trieste la fioritura dell'Ostreopsis ovata era il 2009. «Non era un'alga indigena, presumibilmente proveniva da fuori», spiega Marina Cabrini, biologa marina associata all'Ogs. Fu trovata sempre in località Canovella, perché questa specie «predilige litorali rocciosi e baie chiuse». «Nel 2009 la trovammo a fine settembre, quando il mare aveva temperature più basse rispetto alle attuali». Ma, ci tiene a precisare la biologa, «non si può prevedere con anticipo i suoi tempi di fioritura»: «quello che si può fare è raccogliere lunghe serie di dati nel tempo per monitorare il fenomeno». «Si tratta, dunque, di una nuova minaccia, che potrebbe essere arrivata nel golfo tramite l'acqua di zavorra delle navi che giungono in porto». Ma dire con precisione da dove proviene è complicato, conclude Cabrini, «perché non esiste una biogeografia delle microalghe marine».
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