MESTRE - Alessandro di sera non guarda la tv. Potrebbe farlo, dato che di pomeriggio è già impegnato con lo studio, ma deve allenarsi: non dal punto di vista fisico...
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UN VERO FENOMENO
Un vero fenomeno, Alessandro, che ha già catturato l'attenzione del grande pubblico. Su You Tube c'è il video di una sua performance andata in onda su Raiuno, dove il ragazzino, interrogato da una prof d'eccezione come Paola Perego, doveva eseguire nel programma Superbrain una serie di quindici addizioni in pochi secondi. Naturalmente Alessandro è uscito vincitore nel suo calcolo contro il tempo. La cosa più difficile, a quanto pare, è stato mantenere il segreto con i suoi compagni di classe sull'esito della sua esibizione televisiva, dato che il programma era registrato e per contratto non poteva rivelare come se la fosse cavata prima che il programma fosse messo in onda. Durante la prova il ragazzino non si è mai scomposto, nonostante avesse davanti il pubblico e i suoi genitori seduti in prima fila: il padre Roberto, non vedente, e la mamma di origine giapponese da cui il ragazzino-computer ha preso i tratti somatici, oltre che il segreto dei suoi superpoteri. «Tutto è successo - racconta Roberto Lachin - quando la mamma durante un viaggio in Giappone gli ha regalato il soroban», un abaco tradizionale molto popolare in Oriente che serve a eseguire calcoli complessi spostando su un piano alcune file di cinque palline in legno che rappresentano le unità e le decine. Le operazioni si fanno con le mani, ma Alessandro ha imparato a farle con la mente, visualizzando nella sua testa la superficie del soroban e le palline da spostare. Così, mentre sciorina le sue operazioni, lo studente muove di continuo le mani immaginando di spostare le palline dell'abaco da una fila all'altra. Con una velocità di esecuzione sorprendente, soprattutto se si considera che Alessandro è abituato a pensare le operazioni in giapponese e a tradurre poi il risultato in italiano. Logico che a scuola la matematica, per lui, non abbia segreti, come del resto le altre materie. Un'attitudine che lo agevola anche in altri sport mentali come gli scacchi, che Alessandro ha praticato al circolo mestrino Capablanca vincendo alcuni trofei. La sua specialità però rimane la matematica, che lo studente conta un domani di poter sfruttare per lavoro: a quanto pare gli piacerebbe diventare pilota d'aereo, dove i numeri e la freddezza giocano un ruolo determinante. Così la sera, dopo avere mangiato e fatto i compiti, continua ad allenarsi con il suo abaco stampato in testa, mentre i polpastrelli continuano a muoversi in modo frenetico. È un gioco, o uno sport. Forse tutti e due.
Alberto Francesconi
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Il Gazzettino