CASTELFRANCO - Una raccolta fondi online per riuscire a far fronte a tutte le spese continuando a combattere la malattia. È quella lanciata da Alessandro Bizzotto, 43enne...
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LA SCELTA
E tutto questo comporta una serie di spese non indifferenti alle quali lui e la sua compagna, Valeria, non sono più in grado di rispondere. Fino a qualche anno fa Alessandro lavorava come operaio in un'azienda del settore tessile. Poi è rimasto disoccupato in seguito alla malattia. Proprio per questo si è da poco trasferito in un appartamento in affitto tra Loria e Bassano. «A 32 anni e mezzo ho incontrato il nemico di tante battaglie: un Oligodendroglioma cerebrale che al momento del primo intervento chirurgico, nel marzo del 2011, era di secondo grado. Alla prima asportazione era un bel pompelmo di 9,5 centimetri racconta il 43enne senza timori il secondo intervento chirurgico è arrivato presto: nel gennaio del 2013. Lui (il tumore, ndr) si era ben nascosto ed era alquanto contrariato. Ora mi appresto al terzo intervento dopo anni in cui con le buone, medicine e terapie, ho cercato di fargli cambiare idea. Ma niente, mi vuole proprio bene e si è anche incazzato un po' di più».
I TRATTAMENTI
«La chemio e la radio tradizionali si sono rivelate non efficaci aggiunge perciò ora si tenterà la strada del terzo intervento chirurgico, al Besta di Milano, associato alla radioterapia frazionata, da effettuare a Negrar». Da qui la decisione, niente affatto semplice, di chiedere aiuto al mondo del web per riuscire ad affrontare al meglio le inevitabili spese. All'inizio di agosto Alessandro ha aperto una raccolta di fondi sulla piattaforma Gofundme.com, dove riassume la sua travagliata storia. Ha fissato un obiettivo di 10mila euro. Nel giro di un mese ci sono state 79 donazioni, per un totale di 2.410 euro. «Possiamo contare solo su un'entrata economica, troppo esigua per sostenere così tante spese conclude rilanciando l'appello non è mai stata approvata una legge sui caregiver e, quindi, tutto ricade sulle nostre uniche risorse, fisiche, mentali, emotive e, appunto, economiche».
Mauro Favaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino