Zaccheroni cade in casa e batte la testa: ricoverato in rianimazione, è in prognosi riservata

Il tecnico 69enne (ex Venezia e Udinese) è in ospedale a Cesenatico, dove vive con la famiglia

Alberto Zaccheroni
Paura e apprensione per Zac: l'allenatore ex Venezia, Udinese, Milan, Lazio, Torino, Juventus, Inter e Bologna Alberto Zaccheroni è ricoverato da ieri sera -...

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Paura e apprensione per Zac: l'allenatore ex Venezia, Udinese, Milan, Lazio, Torino, Juventus, Inter e Bologna Alberto Zaccheroni è ricoverato da ieri sera - 10 febbraio - nel reparto di rianimazione dell’ospedale Bufalini di Cesena. Nel tardo pomeriggio il 69enne allenatore di Cesenatico è caduto nella sua abitazione e ha sbattuto con violenza la testa a terra:  è stato subito soccorso e quindi trasportato dal 118 in ospedale. Gli infermieri l'hanno trovato steso a terra privo di sensi nei pressi di una scala. In casa c’erano anche la moglie Franca e la compagna del loro figlio Luca che hanno lanciato subito l'allarme.

A rendere critica la situazione sia il trauma che il precedente malore: il quadro sanitario è serio, ma  Zac resta vigile pur ricoverato in Rianimazione: la prognosi è ovviamente riservata. 

Bollettino medico dell'11 febbraio 

A quanto si apprende stamani, 11 febbraio, la prognosi resta riservata alla luce del forte trauma cranico riportato, ma il tecnico romagnolo non sarebbe in pericolo di vita.

La notizia ha colpito il mondo del calcio e messaggi via social sono giunti da tutte le tifoserie e da dirigenti, colleghi e amici con l'hastag #ForzaZac.

La carriera di Zac

Zaccheroni - sempre apprezzato dove ha allenato e vissuto - rimase tre anni a Venezia (con cui conquistò la promozione in B dopo un'assenza fra i Cadetti di ben 24 anni) allenando dal 1990 al 1993 sotto la presidenza di Zamparini, per poi passare in A a Bologna, quindi all'Udinese (dal 1995 al '98) per la prima storica qualificazione in Coppa Uefa, un quinto e terzo posto finale. Firmò poi per il Milan dove vinse subito lo scudetto nella stagione 1998/99.  

Nel 2007 staccò per un po', ma il 29 gennaio 2010 tornò ad allenare subentrando all'esonerato Ciro Ferrara sulla panchina della Juve diventando, insieme a József Viola e Giovanni Trapattoni, il terzo tecnico ad essere riuscito a sedersi sulle panchine di tutte e tre le grandi del calcio italiano.

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Il Gazzettino