Belluno. Alberi tagliati in piazza dei Martiri, anche quello dedicato a Chico Mendes: «Erano pericolosi»

Una parte degli interventi in piazza dei Martiri a Belluno
BELLUNO - Se il cronoprogramma messo a punto verrà rispettato, il lavoro iniziato ieri di potatura e taglio degli alberi in piazza dei Martiri durerà una...

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BELLUNO - Se il cronoprogramma messo a punto verrà rispettato, il lavoro iniziato ieri di potatura e taglio degli alberi in piazza dei Martiri durerà una settimana. Così, in attesa che siano ultimati anche i lavori alla fontana, la piazza cambierà volto. Parte dei giardini erano recintati per garantire la sicurezza dei cittadini; la fettuccia bianca e rossa aveva anche eliminato alcuni parcheggi, ma sono dovuti intervenire anche i controllori ed elevare delle multe per macchine che avevano il muso che oltrepassava il limite. I circa dieci operai arrivati da Padova ieri erano divisi in due gruppi. Uno lavorava alle potature, un secondo al taglio. A seguire le operazioni e a dare indicazioni vi era anche il dottore forestale di Padova, Sergio Luison. Interventi che, come dice la delibera del Comune di Belluno datata 8 marzo che incarica il professionista padovano, arrivano a seguito delle “verifiche fitosanitarie e di stabilità sugli alberi dei giardini di piazza dei Martiri”.

IL CONSULENTE
Dopo aver dato indicazioni agli operai, Luison spiega: «Gli alberi che tagliamo presentano tutti problemi strutturali e ne pregiudicano la struttura. In questo modo il rischio è quello della sicurezza. Ma abbiamo già pronte le piante delle stesse specie che ripianteremo». Quando poi a Luison viene fatto osservare che Italia Nostra ed alcuni cittadini hanno manifestato una certa perplessità perché questo è periodo vegetativo e della nidificazione, Luison risponde: «Alzo le mani. Osservo solo che i tempi della burocrazia comunale spesso non coincidono con altre esigenze. E sarebbe stato pericoloso lasciare questa situazione con il rischio di eventi estremi, come i temporali, che ormai si verificano con regolarità».

IL RISCHIO
I lavori iniziati ieri, dunque, riguardano alcune potature di mantenimento e salvaguardia, consolidamenti e abbattimenti. Ad essere abbattuti saranno un esemplare di abete, uno di cedro, un acero negundo ed una tuia. Piante che, come si diceva, verranno comunque sostitute. La prima pianta a cadere ieri mattina è stato il cedro intitolato a Chico Mendes che presentava «importanti criticità strutturali al castello»; per questo la pianta è “compromessa” dal momento che ci sono fessurazioni «che indicano una separazione netta dei tessuti legnosi». Una condizione talmente a rischio che appare «predisponente al cedimento di intere parti di chioma».

IL CONSOLIDAMENTO
L’intervento prevede anche un’operazione che consisterà nel consolidamento di alcune piante. Saranno applicati dei cavi il cui scopo sarà di trattenere le branche – così si chiamano le ramificazioni di prim’ordine, cioè i rami più grossi - che hanno dei difetti strutturali. Per questi è stato fra l’altro escluso il taglio perché esso aprirebbe delle ferite foriere di altri danni per la pianta. I cavi usati, che saranno in poliestere o politilene, permetteranno così ai rami difettosi di lavorare insieme ad altri rami dell’albero. Oltre alle potature, particolarmente importanti saranno anche alcuni trattamenti biostimolanti radicali, che cioè verranno applicati a livello delle radici che avranno l’obiettivo di aumentare i livelli vitali degli alberi. Insomma: una sorta di vitamina per piante.

IL PIANO


Gli interventi previsti in piazza dei Martiri sono inseriti in un più vasto Piano di gestione di tutte le aree verdi della città voluto dall’assessore all’Ambiente Lorenza De Kunovich. Non si tratta di rimettere a nuovo tutto il verde, ma di censirlo e catalogarlo, in modo da poter gestire gli interventi secondo necessità, anche con una schedatura digitale. Ed il primo step operativo sarà proprio quello programmato nel salotto buono della città, ovvero i giardini di piazza Martiri. Non si tornerà di certo al modello originale voluto all’epoca dall’urbanista Alpago Novello, ovvero di giardini senza grandi alberi in modo da non alterare la visione architettonica d’insieme della piazza, ma ci saranno interventi di sistemazione e di messa in sicurezza delle piante. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino