Ferragosto, gli hotel delle terme vicini al tutto esaurito

Il comparto termale di Abano Montegrotto
PADOVA - Un sospiro di sollievo, ma anche molta prudenza nel cantare vittoria: l’attività alberghiera sta riprendendo con numeri importanti, ma il rischio di nuovi...

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PADOVA - Un sospiro di sollievo, ma anche molta prudenza nel cantare vittoria: l’attività alberghiera sta riprendendo con numeri importanti, ma il rischio di nuovi rallentamenti causati da una recrudescenza del virus è sempre dietro l’angolo. Questo il punto focale del ragionamento di Marco Gottardo, direttore della Federalberghi termale, alla vigilia del fine settimana di Ferragosto. «Dai dati che stiamo analizzando in questi giorni, emerge che il livello di riempimento degli hotel, per i due giorni del 14 e del 15 agosto, si sta attestando sull’80/85 per cento, dopo avere registrato a partire dalla scorsa domenica livelli del 65/70 per cento – esordisce - Non bisogna dimenticare che questo non è un momento di tradizionali cure termali, visto che sono privilegiate le località marine e montane per le vacanze di milioni di italiani, quindi siamo abbastanza lontani dal tutto esaurito. I numeri, però, ci confortano. Anche perché stiamo osservando una seconda tendenza decisamente positiva: già cominciano infatti ad arrivare le prime prenotazioni per il mese di settembre che, come da consuetudine, apre il nostro periodo di altissima stagione che dura fino alla fine di ottobre».


I NUMERI
Al momento, come detto, i numeri lasciano ben sperare. Nel complesso, si attendono circa 80mila presenze per un fatturato che, secondo le prime stime, dovrebbe aggirarsi alla fine sui 10milioni di euro. E che sarà il risultato, sempre in termini di presenze, di un incremento dal 5 al 10 per cento. Da sottolineare, oltre all’arrivo dei turisti italiani, anche il ritorno in maniera decisamente consistente della clientela estera, proveniente soprattutto dalla Germania, principale mercato d’oltre confine per le Terme Euganee. Una boccata d’ossigeno davvero salutare per il principale settore economico del bacino euganeo, sottoposto a una prova durissima dallo scoppio della pandemia. L’emergenza Covid, con le sue chiusure e successive restrizioni alla movimentazione interna, che nel 2020 ha seriamente rischiato di mettere in ginocchio gli hotel e l’indotto commerciale che lo supporta, può essere considerata quindi alle nostre spalle? «Al momento, io rimango molto prudente – è la risposta di Gottardo -, come del resto tutti quelli che operano nel nostro ambito. L’auspicio è che la campagna vaccinale, che sta procedendo abbastanza speditamente, riesca a contenere e poi finalmente debellare il Covid-19. Ma non dobbiamo mai scordarci quello che è accaduto dopo la stagione estiva dell’anno scorso, quando tutto sembrava in via di risoluzione e i contagi sono invece ripartiti imponendoci ulteriori restrizioni. Diciamo che siamo ottimisti con giudizio».


IL “PASSAPORTO”


Seconda questione che è di primario interesse per il settore: il “green pass”. «Per quanto riguarda il certificato di avvenuta vaccinazione, dopo le polemiche e le critiche all’indomani della sua introduzione, il quadro si sta normalizzando – sottolinea il direttore di Federalberghi Abano e Montegrotto - I turisti che non ce l’hanno si contano praticamente sulle dita di una mano. Inoltre, dopo che finalmente è stata fatta chiarezza sulle singole disposizioni del decreto, abbiamo visto che per gli alberghi le prescrizioni sono davvero minime. Il “green pass” non è richiesto per accedere alla struttura, alla sala dal pranzo e alla sala colazione e per entrare negli spazi comuni. Anche per usufruire dei trattamenti estetici non è obbligatorio presentarlo. Per quanto concerne i trattamenti curativi, con impegnativa del medico di famiglia, vale lo stesso discorso. Praticamente, alla fine va mostrato solo per l’accesso alle piscine termali coperte. Ma in questo caso, tutti gli stabilimenti alberghieri si sono già organizzati e non si prevedono difficoltà. Resta l’augurio che chi non si è ancora immunizzato lo faccia al più presto – conclude Gottardo -, ma nel complesso siamo, come ho già detto, prudentemente ottimisti che questo incubo sarà presto un ricordo. Pesante, drammatico, ma un ricordo».

 

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Il Gazzettino