MARGHERA - In dieci contro due li hanno accerchiati armati di bastoni, spranghe e manganelli telescopici. Per rendere ancor più chiaro il messaggio intimidatorio (come se...
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Sono da poco passate le quattro del mattino, il sabato sera, ormai, è agli sgoccioli. Come spesso accade, dopo la notte in discoteca, i ragazzi terminano la serata con un panino al chiosco in strada. Il personale di sicurezza del Molo 5, però, nota uno strano trambusto proprio davanti al camioncino dei panini: due giovani mestrini sono in balia di un gruppo di ragazzi dell’Est, forse albanesi. I ragazzi vengono presi a sprangate, con manganelli telescopici e bastoni di legno. Uno dei picchiatori agita una pistola, urlando e minacciando i due. Il personale di sicurezza del Molo 5 avverte il 113 e le volanti, al loro arrivo, trovano solo le vittime. Uno dei due, un mestrino classe ‘97, ha una profonda ferita alla testa e qualche graffio alla mano. Viene accompagnato in pronto soccorso e medicato, per lui fortunatamente nessuna lesione grave e viene dimesso dopo qualche ora con cinque giorni di prognosi.
Non è chiaro, al momento, cosa abbia scatenato la lite, ma si tratterebbe dei classici futili motivi, come vengono catalogati solitamente dalle forze dell’ordine: uno sguardo non gradito, un presunto sgarro subito, una parola di troppo. Non è nemmeno certo se il gruppo l’avesse giurata ai due per una discussione all’interno del locale, o se il tutto si sia sviluppato dopo, all’esterno. Dalle testimonianze raccolte dagli agenti, però, sembra fuor di dubbio che gli aggressori fossero decisamente su di giri, probabilmente a causa di qualche eccesso tra droga e alcol.
Sul caso sta indagando la polizia, per cercare di risalire, tramite le testimonianze dei presenti e qualche immagine di telecamere al gruppo di aggressori. Oltre alle lesioni, infatti, resta la questione delle armi, manganelli da una parte e pistola dall’altra. Alcuni mesi fa, il 14 agosto, sempre un gruppo di albanesi aveva aggredito a sprangate un connazionale in piazzetta Coin. Per gli investigatori si era trattato di un regolamento di conti per questioni di droga: In dieci persone avevano massacrato di botte la vittima, un trentenne, facendoli saltare i denti con un colpo in pieno viso. In preda al panico il giovane aveva estratto una pistola ed esploso otto colpi, nessuno arrivato a bersaglio. Da allora, i responsabili di quella aggressione e di quello scontro brutale, all’una di notte, in centro a Mestre, non sono ancora stati individuati. Si cercherà di capire, quindi, se i violenti picchiatori dell’altra notte, considerate le modalità, possano essere collegati a quel gruppo di criminali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino