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TREVISO - Prima tenta di investirlo con la macchina. Poi gli sferra un pugno in faccia. Alla fine si allontana come se niente fosse, lasciando il 70enne a terra, a bordo strada, tramortito. Ci sarebbero attriti e invidie dietro l'aggressione avvenuta giovedì pomeriggio sulla strada dell'Aeroporto, nel quartiere di San Giuseppe, davanti al vivaio Pavan Garden Center. A farne le spese è stato il padre della titolare del negozio, dimesso dall'ospedale con 28 giorni di prognosi per una frattura al polso. Ma ha rischiato di finire molto peggio, come racconta la figlia M. C., 47 anni, indignata: «Papà ha rischiato di rimanere ferito in modo grave. Atti del genere sono inaccettabili». La famiglia conosce bene l'aggressore: «E' uno del quartiere, un padre di famiglia, che da quest'estate non ci dà tregua, in un susseguirsi di dispetti. Lo abbiamo già denunciato una volta, qualche mese fa per aver aggredito un altro membro della nostra famiglia - prosegue la donna -. Lo faremo anche stavolta. Una decina di giorni fa aveva tentato di investire anche me. Questa storia deve finire». Il motivo di tanto rancore? «Non so spiegarmelo di preciso - commenta l'imprenditrice -. Credo ci sia una buona dose di invidia».
L'AUTO SCHIVATA E IL PUGNO
L'aggressione di giovedì sarebbe soltanto l'ultimo episodio di un'escalation di violenza che dura da mesi.
I SOCCORSI
I sanitari del Suem hanno tranquillizzato il ferito, poi caricato a bordo con destinazione il Ca' Foncello. Qui l'anziano è stato sottoposto a tutti gli accertamenti del caso. I referti medici parlano di una frattura al polso sinistro e il tempo di guarigione è stimato in 28 giorni. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr) papà è tornato all'ospedale perché accusava dolori alla testa e capogiro - spiega la figlia -. Gli è stata fatta una Tac per escludere emorragie a seguito del trauma cranico. Sembra essere tutto a posto, per fortuna». Il pensionato se l'è cavata dunque con un polso rotto e una buona dose di spavento: «Siamo stati fortunati, ci è andata bene».
«EPISODIO INTOLLERABILE»
Ma è chiaro che l'episodio avrà conseguenze anche penali. «Ci siamo già rivolti a un legale per il fatto successo nei mesi scorsi e anche stavolta abbiamo intenzione di sporgere denuncia - afferma la figlia -. Comportamenti del genere non sono tollerabili e non devono restare impuniti. Anch'io dieci giorni fa ho rischiato di essere investita da questa persona». Qualsiasi siano i motivi che lo hanno spinto ad agire e le ruggini tra le due famiglie, la soluzione non può essere la violenza. Tanto che la donna ha denunciato l'episodio anche attraverso i social: «Ho scritto un post per mettere in guardia gli altri residenti di San Giuseppe - spiega -. Purtroppo anche nel nostro quartiere succedono fatti gravi». Una volta formalizzata la denuncia le forze dell'ordine potranno fare chiarezza sull'episodio, nella speranza che, nel frattempo, non vi siano altri agguati.
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Il Gazzettino