PADOVA - Duomo, pieno centro storico, poco dopo l’ora di cena: tre ragazzi vengono pestati selvaggiamente e finiscono in ospedale. Uno ha un trauma cranico, gli altri due al...
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LA TESTIMONIANZA
Monterosso inizia a raccontare la scena di folle violenza che l’ha visto, suo malgrado, protagonista. «Io, l’altro Alessandro e il nostro amico, eravamo in piazza Duomo, seduti sul muretto, intorno alle 22.30 per mangiarci un panzerotto e bere una birra. Eravamo lì che ci gustavamo la nostra cena, quando si avvicinano questi due tizi, grossi, direi tipo body builder, sicuramente dell’Est».
I tre non si scompongono: «Ci hanno chiesto una sigaretta e noi gliel’abbiamo data. Ma non se ne sono andati. Anzi, hanno iniziato a rovistare tra le nostre cose appoggiate sul muretto. Cellulare, portafoglio, pacchetti di sigarette. A quel punto abbiamo detto loro di andarsene». E lì è partita la follia: «Prima hanno iniziato a offenderci, con insulti da omofobi, poi hanno iniziato a spintonarci. Abbiamo cercato di restare calmi. Abbiamo detto loro che fare così non serviva e che se ne andassero. Di contro son partiti i pugni. Prima a me, poi agli altri due. Uno si è preso un cazzotto così forte in testa che è pure svenuto per una trentina di secondi. Ha un trauma cranico, con una prognosi di 15 giorni. Anche Alessandro Scarnera è finito in ospedale, a lui è stato riscontrato un politrauma al torace, come a me: 10 e 15 giorni per guarire, secondo i medici dell’ospedale».
I SOCCORSI
I tre ragazzi sono riusciti ad allertare il numero di emergenza e sul posto sono arrivate tre pattuglie della polizia locale. «Intorno a noi - continua a raccontare Monterosso - c’erano una dozzina di ragazzi della compagnia dei due stranieri. Se ne stavano lì a guardare a sghignazzare. Sono stati tutti identificati dagli agenti, mentre i due picchiatori sono riusciti a darsela a gambe. Confidiamo che la scena sia stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza. Abbiamo presentato denuncia contro ignoti in Questura, presentando anche i referti dell’ospedale, dove siamo stati accompagnati dall’ambulanza, venuta a soccorrerci lì in piazza Duomo».
LO STUPORE
Monterosso è un imprenditore promettente, che ha girato mezzo Globo, non è certo un ingenuo e sa il fatto suo. Come si dice, “sa stare al mondo”. E così pure i suoi due amici, uno dei quali collega di Milano, metropoli ben diversa e - in teoria - ben più pericolosa di Padova. Proprio per questo il giovane startupper resta amareggiato: «Ci picchiavano e nessuno, dico nessuno muoveva un dito. Era sera in pieno centro. C’era gente seduta ai tavoli del bar, altri che passeggiavano e se ne sono stati lì solo a guardare. È davvero questa Padova? Sono stupefatto da tutto questo, è davvero incredibile. Non è civile quello che è successo. Voglio trovare i nostri aggressori: devono pagare per quello che hanno fatto, non lascerò correre».
In piazza Duomo, d’altro, canto, gli episodi di violenza gratuita ormai non si contano nemmeno più. Dopo i regolamenti di conti tra bande di spacciatori stranieri, gruppi di ragazzi hanno preso ad aggredire passanti e residenti, come successo a fine luglio in via Manin, dove è stato pestato a sangue il titolare della nota pizzeria Marechiaro: anche per lui la serata è finita con una corsa al pronto soccorso. Pestato per aver cercato di allontanare la baby gang di minorenni dai motorini parcheggiati di fronte al locale. Calci e pugni in faccia, fino a rompergli il naso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino