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MESTRE - Code e disagi al Marco Polo. Emblematico quanto accaduto domenica, con una fila di persone che è dovuta ricorrere a un surplus di pazienza per passare i controlli, convivendo con i timori di perdere il volo. I nastri per rendere la fila ordinata erano solo un miraggio, perché l'incolonnamento di passeggeri in attesa di passare i varchi di sicurezza si snodava lungo tutto l'aeroporto. Ci va giù senza freni, come un fiume in piena, Ivano Traverso, sindacalista della Cisl: «A Venezia si vuole solo fare cassa, manager non sono all'altezza di gestire il post crisi pandemica. Sono portati a risparmiare per non deludere i soci».
Aeroporto di Tessera: manca il personale
Per il rappresentante dei lavoratori mancano figure professionali a causa della gestione organizzativa carente: «Oggi dicono che c'è disponibilità ad assumere cento-duecento persone, ma con contratti temporanei e uno stipendio che è più una paghetta.
Code al Marco Polo: cosa è successo?
Dal Gruppo Save arriva la spiegazione per quanto accaduto: «La coda verificatasi domenica tra le 9 e le 10 del mattino è stata smaltita nel giro di circa 45 minuti, come dimostrano le telecamere interne allo scalo. Tutto si è risolto velocemente e nessun passeggero ha perso il volo». Quindi un riferimento alla situazione post pandemica: «Il traffico aeroportuale si sta riprendendo dopo i difficili mesi della pandemia. In queste settimane assistiamo a livello internazionale ad una generalizzata difficoltà nell'individuare personale stagionale qualificato nel settore aeroportuale e dell'aviazione, così come avviene in altri ambiti dell'economia e del turismo. Per fortuna la situazione italiana è migliore rispetto ad altri paesi europei, e in particolare la situazione nei nostri scali è sotto controllo, seppur in presenza di picchi di traffico che si riescono a gestire con il supporto di tutti i lavoratori dello scalo che si adoperano costantemente per far fronte alla ripartenza».
Il Gazzettino