MESTRE - Code e disagi al Marco Polo.
Aeroporto di Tessera: manca il personale
Per il rappresentante dei lavoratori mancano figure professionali a causa della gestione organizzativa carente: «Oggi dicono che c'è disponibilità ad assumere cento-duecento persone, ma con contratti temporanei e uno stipendio che è più una paghetta. Stanno mettendo a dura prova il personale, da Save a Veneto sicurezza, Lagardere, Aviation service, Gh service. Tutto perché vogliono fare cassa nel dopo covid». Traverso lamenta carenza di professionalità: «Le persone sono invitate ad andarsene, passo settimane a seguire anche dipendenti a tempo indeterminato che danno le dimissioni». Un problema perché la struttura richiede specializzazioni: «Serve affiancamento, formazione, fattori che costano, oggi si dice tra i lavoratori che è una gabbia di matti». Concetti condivisi in parte da Federica Vedova, della Cgil: «Sicuramente incide la difficile programmazione dei flussi, la ripresa non è strutturata e c'è instabilità. Rimane però il problema di acquisire le professionalità, serve una qualifica». Altro fattore riguarda i precari: «Non è detto che siano disponibili ancora, probabilmente altrove hanno trovato di meglio. E tra gli handler la precarietà è maggiore». Da ultimo, la difficile conciliazione vita-lavoro: «Già si vive su turni, ora da un giorno all'altro chiedono di anticipare un turno alle 4 del mattino diventa difficile».
Code al Marco Polo: cosa è successo?
Dal Gruppo Save arriva la spiegazione per quanto accaduto: «La coda verificatasi domenica tra le 9 e le 10 del mattino è stata smaltita nel giro di circa 45 minuti, come dimostrano le telecamere interne allo scalo. Tutto si è risolto velocemente e nessun passeggero ha perso il volo». Quindi un riferimento alla situazione post pandemica: «Il traffico aeroportuale si sta riprendendo dopo i difficili mesi della pandemia. In queste settimane assistiamo a livello internazionale ad una generalizzata difficoltà nell'individuare personale stagionale qualificato nel settore aeroportuale e dell'aviazione, così come avviene in altri ambiti dell'economia e del turismo. Per fortuna la situazione italiana è migliore rispetto ad altri paesi europei, e in particolare la situazione nei nostri scali è sotto controllo, seppur in presenza di picchi di traffico che si riescono a gestire con il supporto di tutti i lavoratori dello scalo che si adoperano costantemente per far fronte alla ripartenza».