VENEZIA - L'Europa toglie gli aeroporti veneti dalla lista degli scali situati in zone ad alto rischio contagio. Era proprio l'appartenere a questo elenco che aveva...
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SCALI LIBERI
Una boccata d'ossigeno per il turismo potrebbe arrivare proprio dalla scelta dall'Easa, incaricata dalla Commissione Europea di predisporre le raccomandazioni per la riapertura sicura del traffico aereo. La decisione di togliere gli aeroporti veneti dall'elenco di quelli situati in aree ad alto rischio di trasmissione Covid-19 è stata assunta dall'agenzia sulla base delle valutazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. I risultati che ormai da giorni si registrano sulla regressione dei contagi in Veneto hanno quindi permesso di sfilare il territorio regionale dalla zona pericolosa. Notizia accolta con entusiasmo dall'assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner, che considera questo come un passaggio strategico per poter vedere almeno in parte decollare la stagione turistica. Uscire da quella lista nera dei contagi significa liberarsi da tutti quei vincoli, come le quarantene, imposti a chi partiva dal Veneto. «La decisione dell'Easa - dice Caner - è un segnale di forte incoraggiamento per la libertà di movimento da e per la nostra regione». Ricordando che solo pochi giorni fa per i viaggiatori in partenza dai nostri scali aeroportuali e diretti in alcuni Paesi come la Grecia, erano previste, per effetto dell'elenco stilato dall'Agenzia per la sicurezza aerea, «misure restrittive che prevedevano test obbligatori all'arrivo e auto-isolamento». Ora questi obblighi appaiono superati e «il riconoscimento che il Veneto è un territorio sicuro - sostiene l'assessore - potrà favorire la ripresa delle attività dei vettori aerei negli aeroporti veneti e quindi dell'incoming turistico».
DA LUBIANA
Agli aeroporti liberati si sommano i confini aperti, da metà giugno, anche con la Slovenia. «L'ottimismo sloveno in vista del 15 giugno - ha detto Di Maio da Lubiana - è molto importante perché aiuterà sicuramente l'industria turistica e le nostre reciproche comunità», ricordando che il 15 giugno è anche la data in cui «la Germania ci ha dato garanzie di riapertura». Per quanto riguarda la ripresa dei flussi turistici il ministro ritiene che «intese tra gruppi di paesi con parametri ad hoc non sono una soluzione appropriata, a livello europeo stiamo lavorando perché ci siano regole uniformi per garantire viaggi sicuri in linea con il pacchetto turismo e mobilità approvato dalla Commissione Ue». Sul fronte economico dopo l'emergenza sanitaria, Di Maio ha parlato di «forte sintonia con gli amici sloveni, che hanno sostenuto a Bruxelles il nostro piano ambizioso per il rilancio dell'economia, ma come noi sono consapevoli dell'esigenza di ridurre il più possibile la tempistica di esecuzione del recovery fund e di semplificare la procedura per la sua attuazione». Il ministro degli Esteri italiano si è infine impegnato a lavorare per garantire un riconoscimento della minoranza slovena in Parlamento.
Raffaella Ianuale
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Il Gazzettino