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ADRIA - La rivoluzione silenziosa, partita ancora il 1. giugno 2019, dei turni delle farmacie nell’ambito del Distretto 2 dell’Ulss 5 Polesana, non piace agli adriesi che ora si lamentano sui social. Nonostante l’operazione sia partita 4 anni e mezzo fa, solo ora la comunità inizia a fare i conti con i problemi che stanno emergendo. La rivoluzione, voluta da Federfarma Rovigo, ha fatto sì che le farmacie di Distretto di Adria si siano uniformate a quelle di Rovigo e dell’Alto Polesine, ed effettuino un giorno di turno ogni dieci. La cosa della quale solo da poco gli adriesi si sono accorti, fino a quando non l’hanno sperimentata sulla loro pelle, è che di notte non sempre è operativa una farmacia in città. In questi casi quando un adriese ha bisogno urgente di un farmaco, deve recarsi a Porto Viro, Pettorazza, Ariano, Corbola o Taglio di Po.
MOZIONE DI REVISIONE
L’unico partito che si era mosso su questo fronte era stato il Pd, con l’allora capogruppo Sandro Gino Spinello. «Le lamentele stanno crescendo - aveva osservato - perché in vari giorni del mese, negli orari notturni e in alcuni prefestivi e festivi, non è prevista l’apertura di alcun esercizio nel capoluogo o nelle frazioni».
NOTEVOLI DISAGI
«Era mia intenzione presentare questa interrogazione ai primi di marzo, in maniera tale da poter intervenire prima del termine della turnazione insufficiente, fissato per il 30 maggio - aveva piegato Spinello - ma l’emergenza coronavirus ha avuto il sopravvento su ogni problematica. Il problema è tutt’ora molto sentito, anzi, causa la pandemia, i disagi si sono aggravati per le persone anziane e per quelle più deboli. Avevo chiesto un intervento deciso del sindaco verso le autorità competenti affinché si riattivasse la precedente suddivisione che prevedeva, sempre e comunque, una farmacia aperta nella nostra comunità. Ritengo che tale richiesta sia ulteriormente giustificata dal fatto che nel nostro ospedale è attivo un Pronto soccorso molto frequentato».
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