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ADRIA - Palazzo Tassoni prova a fornire una risposta alle fasce più deboli della popolazione. In un momento in cui la crisi economica, aggravata dall’emergenza Covid 19, continua a peggiorare le situazioni di difficoltà e di vera e propria indigenza che coinvolgono un numero sempre maggiore di cittadini, anche ad Adria il fenomeno assume contorni e cifre preoccupanti e l’Amministrazione comunale cerca di venire incontro alle esigenze delle fasce economicamente più fragili.
È ai blocchi di partenza l’Emporio della solidarietà per fornire una mano al crescente bisogno d’aiuto delle famiglie che, per effetto della perdita di potere d’acquisto, non riescono ad arrivare alla quarta settimana. L’iniziativa, già messa nero su bianco durante la tornata amministrativa 2018, e ripresa in mano nel marzo del 2019 dall’assessore al Sociale Sandra Moda, è in rampa di lancio. «L’assessore sta lavorando per portare una sede dell’Emporio della solidarietà ad Adria” - aveva annunciato ancora nel gennaio 2019 il sindaco Omar Barbierato.
ENTI E GRUPPI COINVOLTI
E’ stato invece l’esecutivo di palazzo Tassoni, nei giorni scorsi, a prendere atto del progetto “Empori Solidarietà Polesine”, promosso dal Centro servizi Padova e Rovigo.
GLI OBIETTIVI
Due gli obiettivi: prevenire e rimuovere lo stato di bisogno alimentare delle persone e delle famiglie e rispondere concretamente ai loro bisogni primari. La nascita dell’Emporio prevede una stretta collaborazione tra i Servizi sociali ed i soggetti del progetto per evitare di trovarsi di fronte ai soliti “furbetti” della spesa gratis. Per palazzo Tassoni si tratta di un tentativo di innovare e di migliorare le forme di aiuto e di sostegno alle persone indigenti e alle famiglie in difficoltà. In attesa di togliere il velo sulla sede, non ancora definita, l’Emporio sarà aperto al pubblico almeno tre volte alla settimana mentre alle famiglie sarà offerto un paniere di prodotti alimentari e di generi di prima necessità. I prodotti messi a disposizione saranno frutto per lo più di donazioni delle aziende che partecipano a questo progetto e di varie raccolte alimentari. Sarà messo a punto un regolamento di servizio e sarà confezionata e resa operativa una tessera a punti con limitazioni all’acquisizione di prodotti più costosi al fine di permettere ad ogni famiglia di usufruirne equamente. Tutti i prodotti avranno un valore espresso in punti, attribuito in base alla tipologia merceologica, al peso ed alla quantità. Per sostenere le famiglie i punti saranno erogati in proporzione all’entità del nucleo familiare certificato dallo stato di famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino