Adria. Migranti in piazza a Borgo Fiorito di Cavanella Po: protesta per il cibo sempre uguale e il pocket money "povero"

Adria. Migranti in piazza a Borgo Fiorito di Cavanella Po
ADRIA (ROVIGO) - A distanza di cinque anni, i richiedenti asilo di Borgo Fiorito di Cavanella Po sono tornati ieri in piazza a protestare contro la qualità e la scarsa...

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ADRIA (ROVIGO) - A distanza di cinque anni, i richiedenti asilo di Borgo Fiorito di Cavanella Po sono tornati ieri in piazza a protestare contro la qualità e la scarsa varietà del cibo, le lungaggini burocratiche alle quali sono sottoposti e l’esiguità del “pocket money” per le spese quotidiane. Tra le richieste, anche le sigarette. Qualche decina quelli che sono scesi in piazza, contro i quaranta del 2018. La protesta è rientrata dopo una mediazione con le Forze dell’ordine. Non è escluso che la protesta sia stata un’azione dimostrativa dopo che proprio Cavanella era finita sotto le luci dei riflettori a seguito delle risultanze della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. «La situazione a Cavanella Po è migliorata», aveva sottolineato il primo cittadino Massimo Barbujani la scorsa settimana in occasione dell’ultimo consiglio comunale rispondendo a un quesito posto dai banchi di Fratelli d’Italia dal consigliere Simone Ceccarello, che chiedeva quanti fondi fossero stati inseriti a bilancio sul fronte della videosorveglianza.

Sempre FdI aveva presentato una interrogazione sulla situazione di Cavanella Po, frazione finita la scorsa settimana anche sotto i riflettori della trasmissione “Fuori dal coro”. All’interrogazione sarà data risposta in uno dei prossimi civici consessi.



LE CONTROMISURE

«Il via vai continuo di persone - ha sottolineato Barbujani - è diminuito. I continui pattugliamenti delle Forze dell’ordine e della nostra Polizia locale, su indicazione dell’assessore alla sicurezza Giorgio D’Angelo, si sono fatti notare e stanno producendo i primi frutti». Il problema, legato allo spaccio di droga e prostituzione, con amplessi furtivi in auto anche sotto le finestre delle case, per i pochi residenti autoctoni di Cavanella Po (una cinquantina rispetto ai 130-140 stranieri ospitati a Borgo Fiorito), non è risolto per Barbujani ma è comunque monitorato. «Il vero problema - ha spiegato - è dato dal fatto al Borgo Fiorito alle 19 chiude il servizio di guardiania e gli ospiti possono uscire indisturbati senza controllo. Io stesso ho visitato più volte Cavanella Po in queste due ultime settimane e mi sono fermato per alcune ore in paese».

Secondo quando raccontano invece i residenti il via vai si sarebbe placato durante il giorno, ma non di sera e di notte. «Gli unici dati positivi - dice un residente - sono dati dal fatto che si vede qualche pattuglia in più, ma non sappiamo quanto durerà, e che alcune aree sono state bonificate dal rifiuti». Barbujani ha voluto analizzare anche il problema delle videosorveglianza. «La verità - ha puntualizzato - è che quando ci siamo insediati delle 66 telecamere, ne funzionava solo la metà. Quelle malfunzionanti o rotte sono in queste condizioni da più di un anno. Nei giorni scorsi - ha continuato - dal momento che in campagna elettorale ci siamo spesi sul fronte della sicurezza, ho chiesto agli uffici se c’era la possibilità, pescando i soldi dal Fondo di riserva, di far funzionare almeno quattro telecamere, ad esempio i varchi all’ingresso di Cavanella Po. Mi è stato riferito che non era possibile per la capacità limitata del fondo».
 

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Il Gazzettino