Punta il coltello contro la figlia: «Basta social o finisce male»

Punta il coltello contro la figlia: «Basta social o finisce male»
LIMANA - (L.M.) L'imputato ha preferito rinunciare all'esame in aula. Sicuramente una strategia difensiva per il 43enne accusato di aver minacciato la figlia, brandendo...

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LIMANA - (L.M.) L'imputato ha preferito rinunciare all'esame in aula. Sicuramente una strategia difensiva per il 43enne accusato di aver minacciato la figlia, brandendo anche un coltello, al fine di convincerla a smetterla con l'uso continuo di telefonino e social. «Se non la smetti di uccido», le avrebbe detto, senza tener conto che la figlia avrebbe potuto metterlo seriamente nei guai, come poi è capitato.


Ha sfiorato la reticenza, invece, la testimonianza della madre dell'imputato, più volte richiamata dal giudice Domenico Riposati, all'obbligo di dire la verità. Eppure, l'episodio avvenne proprio nella sua casa e, come disse successivamente la nipote, sarebbe stata lei a raccogliere le sue confidenze su quella minaccia. La donna ha pronunciato una serie di «non ricordo», affermando addirittura di aver appreso la cosa dai giornali. Rischia un'accusa di falsa testimonianza...
 
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Il Gazzettino