VENEZIA - La dichiarazione, rilasciata a poche ore dalla doppia aggressione a un marinaio e a tre autisti, ha fatto scalpore. Sottolineando i comportamenti poco edificanti di...
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TURISTII turisti, infatti, i biglietti lo fanno. Al massimo, per ingenuità il più delle volte, non lo obliterano. «Qui l'evasione è fittizia, perché comunque l'azienda i soldi li ha incassati - continua il dg - diverso il discorso per chi invece non ha proprio il titolo di viaggio. E se guardiamo alla totale assenza di biglietto, allora i veneziani (ovviamente non solo di centro storico, ndr) superano il 50 per cento del totale». Le linee preferite dai portoghesi, peraltro, sono quelle extra urbane. Linee che i turisti solitamente non utilizzano, al contrario invece degli studenti. E i venditori abusivi e ambulanti del centro storico? «Mediamente noi trasportiamo 380mila persone al giorno, 180mila in terraferma e 200mila sui mezzi di navigazione. I numeri relativi a questa tipologia di furbetto è praticamente irrilevante».
Sul caso delle aggressioni, vicinanza al personale coinvolto. «Però non vorrei che si creasse un'idea sbagliata, è una coincidenza sfortunata che ha visto questi due episodi vicini nel tempo, non è certo la regola - prosegue Seno - si tratta di problemi di ordine pubblico, un'azienda di trasporto in questo può poco. Va sottolineato però che siamo in presenza di un disagio socio culturale diffuso che porta a queste conseguenze».
ANIMI ESASPERATICerti fenomeni, portati all'esasperazione, scaldano gli animi. Il sovraffolamento, per esempio. «Ho grande comprensione del disagio di chi viaggia sui mezzi stracarichi - conclude Seno - Ma il punto è che di più proprio non ce ne stanno. Nelle ore dei pendolari sul Ponte della Libertà abbiamo un mezzo ogni 30 secondi tra tram e bus. Fuori dalle fasce di punta, ce n'è uno ogni minuto e venti secondi. Non è possibile aumentare, anche perché non sapremmo proprio dove parcheggiare altri autobus. Si parla sempre dei limiti da traffico acqueo in laguna (dove abbiamo un battello al minuto sotto al ponte degli Scalzi e uno ogni 3 minuti in rio Cannaregio). Gli stessi limiti fisici valgono anche per piazzale Roma».
Davide Tamiello Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino