Actv, raccolta firme per portare la Linea 2 fino al Lido di Venezia

Actv, raccolta firme per portare la Linea 2 fino al Lido di Venezia
VENEZIA - Un'altra raccolta firme, stavolta per chiedere il ripristino della linea 2 dell'Actv fino al Lido. Lanciata online, in meno di due giorni, ha già...

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VENEZIA - Un'altra raccolta firme, stavolta per chiedere il ripristino della linea 2 dell'Actv fino al Lido. Lanciata online, in meno di due giorni, ha già raccolto oltre duemila firme. L'ennesimo segnale dello scontento dei veneziani per il servizio di trasporto pubblico. La linea 2, come noto, era stata una delle vittime dei tagli imposti dal Covid. Limitata a Rialto, fino all'introduzione dell'orario estivo, il 21 maggio scorso, quando, visto il ritorno in massa dei turisti, è stata prolungata a San Marco. Ma non al Lido, come avveniva fino al 2019. Di qui il malcontento dei veneziani, manifestato ora anche con la raccolta firme. «Chiediamo più servizi per cercare di rendere Venezia una città anche per i residenti» si legge nell'appello. Una petizione che arriva dopo quella, manuale, organizzata da due residenti della Giudecca - isola particolarmente penalizzata dagli orari Actv - che in pochi giorni avevano raccolto 1.135 firme. Consegnate al presidente della municipalità, Marco Borghi, che a sua volta le ha trasmesse al dg di Avm, Giovanni Seno, per ora senza risultati. L'anno scorso, su iniziativa della stessa municipalità, le firme raccolte per un miglioramento del trasporto pubblico erano state addirittura 10.000.


LA PROPOSTA


Un moltiplicarsi di petizioni che evidenzia un «problema reale», osserva Giovanni Leone, il presidente di Dove, l'associazione di Dorsoduro, che propone l'«apertura di un dialogo a 360° con lavoratori, cittadini e amministratori, per mettere sul tappeto i problemi e concordare le possibili soluzioni». Leone critica i modi usati finora dall'amministrazione: «Se si oppone che non ci sono soldi e personale senza restituire un quadro documentato delle problematicità, non si fanno passi avanti e si continuano a trascurare i bisogni dei residenti. L'idea che vediamo affermarsi è un po' quella della Venezia da bere (nel senso dello spritz da movida) ma specialmente quella della città mercato». In questo senso anche la proposta di concedere plateatici ai commercianti. «Le calli sono strette, la città piena di turisti, non si può trasformare in un suk a cielo aperto - continua -. I problemi sono altri, qui c'è bisogno di governare le dinamiche non di allentare le maglie». Di qui la richiesta di coinvolgere «i portatori d'interesse, a partire dai cittadini, inascoltati. La movida, il turismo, i trasporti, la casa, occorre creare un clima diverso in città. Vogliamo passare dalla protesta alle proposte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino