Piazzale Roma, la “guerra” dei pontili: «Residenti nuovamente penalizzati»

L’approdo della linea 1 in arrivo e delle linee 2 e 2 barrato fi piazzale Roma
L’approdo di piazzale Roma “Parisi”, “quello della linea 1”, è stato finalmente rifatto, ma la linea 1 non ci sarà più....

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L’approdo di piazzale Roma “Parisi”, “quello della linea 1”, è stato finalmente rifatto, ma la linea 1 non ci sarà più. Resterà relegata all’angolo con il canale della Scomenzera impedendo ai residenti la possibilità di fruire della comoda corsia preferenziale. La notizia, data in pompa magna e in modo quasi trionfale da Comune e Avm/Actv, ha fatto arrabbiare non poco veneziani e pendolari, che si ritengono penalizzati rispetto ai turisti per la scelta fatta.  Là dove c’erano la linea 1 (a sinistra) e le linee 5.1 e 6 per il Lido (a destra) da domani ci saranno le linee 3 (diretto Murano), 4.1 e 4.2. Linee che nel corso della giornata (soprattutto 3 e 4.2) sono caratterizzate da un’alta frequentazione turistica. Le circolari esterne 5.1 e 5.2 restano in Scomenzera con la 6 e la linea 1 resta nell’attuale approdo d’angolo, costringendo gli equipaggi a manovre non sempre agevoli in un canale molto trafficato anche da mezzi di grandi dimensioni.

IL RIPENSAMENTO Ieri pomeriggio, dal gruppo Avm/Actv è arrivata una prima correzione di rotta: «Contrariamente a quanto precedentemente comunicato, con la riapertura degli approdi di p.le Roma D e E, da inizio servizi di lunedì 14 ottobre 2019 la linea 5.2 effettuerà fermata presso l’approdo D». Questo significa che la circolare 5.2 direzione Fondamente Nove-Lido farà base al nuovo approdo.
Poiché l’annuncio è stato dato anche sulle pagine social dell’azienda, non tutti avevano risposto positivamente e una di queste osservazioni riguardava proprio il fatto che se uno perdeva il 4.2 avrebbe dovuto farsi 200 metri di corsa per prendere il 5.2 successivo (le linee condividono molte fermate). Così, dopo le solite accuse di “campagnolaggine” a chi ha deciso la nuova collocazione, l’azienda ieri ha pubblicato la rettifica.
I GRUPPI DI OPINIONE Anche con sfumature differenti, in tre fra i più significativi gruppi social che si occupano di questi temi in modo prevalente c’è forte irritazione.
Marco Gasparinetti, del Gruppo 25 Aprile, ad esempio, vede in questa scelta una volontà di assecondare sempre più il business turistico. «I nuovi imbarcaderi di piazzale Roma - commenta - sono l’ennesimo tassello di una città a misura di turisti. L’unica città in Italia dove ai residenti è preclusa ogni possibilità di raggiungere con i propri mezzi (barca) gli snodi cruciali come stazione, aeroporto e terminal del trasporto su gomma. Al residente si continua a dire “fatti più in là” con i risultati che conosciamo: un esodo continuo e inarrestabile verso la terraferma».
Matteo Secchi, portavoce di Venessia.com, è più possibilista, ma non nasconde che il tentativo sarebbe stato un po’ maldestro. «Secondo me hanno fatto un “casino” per niente - dice Secchi - potevano lasciare tutto come stava. Certo, non mi sembra che in questo ci sia una grandissima agevolazione per gli abitanti, ma non la vedo neanche come un disastro. L’unica cosa che mi sembra evidente è che la linea 1 non dovrebbe stare in angolino manovrando in retromarcia mentre da dietro arrivano vaporetti e barche dalla Scomenzera. Bene invece l’estensione della priority alle linee 4.1, 4.2, 5.2 e 3 perché il veneziano non deve subire il congestionamento dei turisti. Sistemeremo meglio la situazione - conclude con un occhiolino - quando potremo gestire Venezia da soli come Comune autonomo».

Più polemico il gruppo che si occupa anche più direttamente del tema, lo “Sciopero dell’abbonamento Actv” di cui Fabio Prizzon è uno dei moderatori. «Si sa che è fatto tutto per far defluire i turisti secondo le loro esigenze - conclude Prizzon - Ci sono e ci saranno sempre ingorghi alla Ferrovia perché i flussi anche in quel caso sono studiati per agevolare i turisti che andranno nelle isole e Canal Grande. Con 7.50 euro loro si fanno il tour fotografico, e i residenti, invece, mi sa che dovranno andare a piedi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino