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VENEZIA - Dopo gli scontri verbali e non delle ultime settimane, da ieri sono apparse guardie di vigilanza privata ai pontili dell’Actv. Nelle ore più “calde”, cioè quelle in cui si verifica il maggiore afflusso di persone in città, lì dove si sono verificati episodi di intolleranza verso il personale Actv sono stati messe a vigilare alcune guardie giurate.
Munite di mascherina e con pistola sul fianco, a loro è stato affidato il compito di deterrente. Peccato che però, come se nulla fosse, alle spalle della vigilanza spuntassero comunque i “furbetti” che entravano dall’uscita, favorendone l’ingresso ai vaporetti. Infatti, nel mentre marinaio o guardia giurata aprivano e chiudevano la catenella negli imbarcaderi, ecco che a fare il loro accesso per primi erano proprio coloro che avrebbero dovuto esser respinti. Un piccolissimo neo in una giornata che è corsa liscia, con la stessa “potenza di fuoco” messa in campo da Actv dello scorso fine settimana. Infatti, le imbarcazioni erano le stesse, l’unica differenza è stata nella capienza, che dal 50% è stata portata all’80%. Un fattore che ha fatto sì che nel corso della giornata le linee viaggiassero senza troppi disservizi.
Le aziende Civis e Arco hanno vinto un appalto, effettuato da Avm, per fungere da agenti accertatori, ciò consentirebbe quindi a loro di elevare anche le sanzioni previste. Sebbene però in realtà abbiano più una funzione di visione e controllo in maniera da fare da deterrente nelle zone dove si sono verificati timori per le aggressioni. Tema caldo, quello del clima di tensione che si respira da tempo, al punto che Alberto Cancian, Usb-LP, esprime massima solidarietà al verificatore colpito sulla linea 6L nella giornata di venerdì: «Massima solidarietà al collega, questi episodi vanno stigmatizzati, serve che cambi il clima, ci attendiamo dall’amministrazione una presa di posizione in favore dei lavoratori perché parlare di falsi scioperi bianchi e sabotaggi alimenta un clima che non è distensivo».
Lo stesso sindacalista entra poi nel merito della scelta delle guardie giurate: «È chiaro che quando si discuterà dell’accordo, anziché chiamare le guardie, sarà meglio investire sugli stagionali, che sono impazienti di tornare al lavoro. Ringraziamo queste persone e il loro servizio, però ritengo sia meglio smilitarizzare una città che pare la Santiago del Cile degli anni ‘70». Coerente l’opinione di Marino De Terlizzi, Fit-Cisl: «Stigmatizziamo ogni violenza, questo clima deve finire, abbiamo scritto numerose lettere e anche la segreteria nazionale è intervenuta.
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Il Gazzettino