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UDINE - Chi spreca acqua, paga. Ma alle volte lo spreco è involontario, dovuto a perdite occulte impossibili da scoprire se non quando i litri affogano la bolletta. Il caso del campo nomadi di via Monte Sei Busi, con il consumo abnorme arrivato fino a 100mila litri al giorno (sanato grazie a un provvidenziale intervento del Cafc d'intesa con il Comune) è solo quello che ha fatto più rumore. Ma, assicura il direttore generale della società che gestisce il servizio idrico, Massimo Battiston, «abbiamo avuto anche situazioni molto più pesanti, da singole situazioni di utenze consistenti».
GLI SPRECHI
Anche un condominio, spiega, se c'è una perdita può raggiungere cifre rilevanti. Cafc, che non serve solo utenze domestiche singole, ma anche grossi condomini e industrie, conta almeno «un migliaio di segnalazioni» per perdite post-contatore a Udine.
LE PERDITE OCCULTE
E ogni quattro mesi, se ci sono anomalie, «lo segnaliamo, dicendo all'utente: Guarda che stai consumando troppo. Ci sono in media oltre un migliaio di segnalazioni. Ce ne sono anche di più rilevanti di quella che si è verificata al campo nomadi». Nel caso di perdite occulte, «la bolletta viene defalcata di quello che supera la media degli ultimi due anni esclusa una piccola franchigia che il cittadino deve pagare perché dovrebbe stare attento ai suoi consumi». Questo tipo di sprechi d'acqua è particolarmente pericoloso se l'acqua si perde «in parti comuni o nel giardino. Con terreni ghiaiosi come i nostri, c'è il rischio di non scoprirlo» se non quando arriva il conto».
LE PERDITE DI RETE
Ma quanta acqua si perde invece prima di arrivare ai contatori? Gli indicatori chiave sono due. A Udine le perdite idriche lineari (il rapporto fra volume delle perdite idriche totali e lunghezza complessiva della rete di acquedotto nell'anno considerato) nel periodo gennaio-settembre 2021 sono state di 20,32 metri cubi al giorno per chilometro. Il secondo indicatore (M1b) misura invece le perdite idriche percentuali, ossia «quanto volume, rispetto a quanto viene immesso nel sistema di acquedotto, non viene consegnato all'utenza». In questo caso, fra gennaio e settembre 2021, la percentuale è stata del 24,6%. Cafc ha «un piano di riduzione delle perdite, che da indicazioni nazionali prevede la riduzione di 2 punti percentuali ogni 2 anni. A Udine, su 5 classi, tecnicamente siamo in classe B. L'obiettivo è arrivare alla classe A a fine 2023». Per le perdite percentuali siamo già fra i primi della classe. Come spiega Battiston, «la classe migliore è al 25%. Per perdite idriche percentuali, con il 24,6%, siamo già in classe A». Ma le perdite lineari ci trascinano in classe B. «L'indicatore è fortemente condizionato dal numero di utenze. La città ha più perdite della campagna. Siamo arrivati a 20,32. L'obiettivo, in futuro, è di arrivare a 15. Ce la possiamo fare. Arriveremo sicuramente a 19,9 entro il 2023», come norma richiede. Rispetto al 2014, Cafc è già riuscita a ottenere «qualche punto percentuale di miglioramento, che nel nostro mestiere vale molto».
Il Gazzettino