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PORCIA - Un agguato finito a coltellate, un 19enne di Porcia ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pordenone e un allarmante spaccato di violenza giovanile sul quale la Polizia di Stato sta sollevando il velo. Quattro ragazzi sono stati denunciati per un’aggressione avvenuta martedì sera, verso le 20, nel sottopasso ferroviario di via Dante a Porcia. L’ipotesi di tentata rapina è stata ipotizzata per il 19enne di Porcia in ospedale con un polmone perforato, per il compaesano di 20 anni e per un 21enne che ha la residenza in provincia di Udine, ma che da qualche tempo si è trasferito a Pordenone senza una dimora ben definita. Ha 18 anni la vittima del tentativo di rapina, anche lui abita a Porcia. Si è difeso con coltello portato da casa e per questo è stato denunciato per lesioni gravissime.
LA TRAPPOLA
È in uno luogo isolato che il 18enne è stato attirato. È il sottopasso pedonale e ciclabile di via Dante, dove nel tempo le bombolette spray sono state usate per colorare i muri con scritte e disegni. Ci si può ritrovare a qualsiasi a ora del giorno e della notte senza attirare l’attenzione. Non ci sono nemmeno telecamere di sorveglianza. Ed è lì che al ragazzo è stato chiesto di andare verso le otto di martedì sera.
IL FERIMENTO
La coltellata sferrata al 19enne è penetrata nel torace perforando un polmone. Il 20enne è stato ferito lievemente, mentre il giovane residente in provincia di Udine ha riportato soltanto delle contusione. I tre sono scappati verso via Alfieri e da lì, a piedi, hanno raggiunto il sottopasso di via Sant’Antonio. All’altezza del supermercato Eurospar hanno chiesto aiuto al Nue112. La centrale operativa della Sores di Palmanova ha inviato un’ambulanza e, contemporaneamente, ha allertato la Polizia di Stato. «Volevano rapinarci», hanno detto i tre giovani. Una versione che ha insospettito i poliziotti della Squadra Volante, che hanno spesso notato i tre ragazzi nella zona della stazione ferroviaria e nei parchi di Pordenone. Si è cominciato a pensare a una spedizione punitiva o qualche conto in sospeso da regolare. A Porcia sono arrivati anche il dirigente della Squadra Mobile, Andrea Rosato, e suoi investigatori. Ci sono volute ore di accertamenti e di testimonianze per ricostruire l’inquietante scenario emerso in tarda mattina in tutta la sua gravità.
LE INDAGINI
La sensazione è che i ragazzi coinvolti non abbiano alcuna percezione sul fatto che martedì sera a Porcia si sia sfiorata una tragedia. Nessuno voleva collaborare con gli inquirenti, nessuno voleva spiegare che cosa fosse successo in via Dante. Sono stati i genitori, assieme ad alcuni testimoni, a collaborare. Al 18enne è stato sequestrato il coltello che aveva riportato a casa per nasconderlo e che ha fatto ritrovare. L’amico che lo aveva accompagnato è risultato estraneo all’aggressione e non avrà conseguenze. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Andrea Del Missier, dovranno invece andare a fondo, capire se si è trattato di un fatto isolato o se comportamenti così violenti siano diventati una cosa normale per i ragazzi che frequentano il sottopasso di via Dante. Le indagini dovranno anche stabilire se l’altra sera, oltre ai cinque ragazzi identificati (quattro dei quali denunciati), ci fossero anche altri coetani.
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Il Gazzettino