"Acc è il dossier più importante, il Governo deve correre"

L'assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, alla manifestazione di Acc a Susegana
BORGO VALBELLUNA - «Abbiamo tante crisi aperte in Veneto, ma Acc, a differenza delle altre, ha saputo difendere la capacità produttiva, il buon nome, la...

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BORGO VALBELLUNA - «Abbiamo tante crisi aperte in Veneto, ma Acc, a differenza delle altre, ha saputo difendere la capacità produttiva, il buon nome, la qualità del prodotto e lo straordinario know how. Se Electrolux oggi aumenta i propri volumi lo fa sull’apporto fondamentale dato da Acc. Oggi il problema è solo finanziario, ma questo non può e non deve essere un problema perché l’azienda è solida, avviata, non c’è nulla da inventare o da fare».


Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro, non manca all’appuntamento davanti all’Electrolux, inviata dal presidente Luca Zaia. Donazzan mastica ormai da anni il caso Acc, ovvero da quando scoppiò il crac di Acc Compressors (fallita lasciando 450 milioni di euro di buco) e seguendo poi l’ingresso nel 2014 della cinese Wanbao uscita di scena nel marzo scorso dopo aver perso enormi quantità di denaro, ma senza però aver mai lasciato debiti alle banche. Un “male”, perché se ci fossero crediti da recuperare sicuramente gli istituti di credito offrirebbero nuovi aiuti nel tentativo di recuperare anche gli insoluti
Mancano pochi giorni alla scadenza, il commissario Maurizio Castro ha detto che non andrà oltre il 31 marzo. Che si fa?
«Il tempo è contro di noi ed è per questo che con questa nuova sollecitazione diciamo al Governo di correre come non mai. Il problema finanziario è quello che ci preoccupa di più, ma è anche quello che ha meno, peso perché qui c’è una robusta rete di clienti, volumi aumentati, una compagine di lavoratori che rende solida l’azienda e il rapporto con Electrolux. C’è un progetto, Italcomp, molto ambizioso per l’Italia, in un momento in cui anche l’Europa sta parlando di autonomia di produzione, ovvero a dire che quando la componentistica non arriva dal Far East ma regge su una produzione locale è una ricchezza per l’Euorpa. Ecco perché il caso Acc è importante. Ce lo chiede il mercato. Siamo pronti ad aumentare ancora la produzione».
Ha avuto contatti con il ministro Giorgetti?
«Li ha avuti Zaia personalmente mentre io mi sono rapportata con la struttura del Mise, così anche il commissario Castro. Questo è il più grande dossier del Nord Italia».
Le banche hanno la garanzia Sace, ma non si muovono. Come mai?
«È una corsa contro il tempo, di tipo finanziario sia per Acc sia per arrivare alla creazione della Italcomp. Sono due entità concatenate: le banche vogliono certezze sulla creazione di Italcomp ma Itacomp non potrà esistere se non teniamo in piedi Acc».
Perché non intervenire la finanziaria Veneto Sviluppo?
«Perché ha una struttura che ci impedisce di intervenire, può farlo a supporto di garanzie. La richiesta, comunque, è già stata fatta. Serve un’accelerazione».
È ottimista sui tempi?

«Non sono ottimista né pessimista. Io vedo qui una realtà che, a differenza di tante altre, ha dei fondamentali che devono essere difesi: produzione, know how, clienti».
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Il Gazzettino