In Veneto Camposampiero, Adria e Verona: 100% di obiettori

In Veneto Camposampiero, Adria e Verona: 100% di obiettori
Si fa presto a dire: abortisco. In Veneto bisogna trovare l'ospedale giusto e, anche, avere fortuna. Come, ad esempio, capitare all'Azienda ospedaliera di Verona quando...

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Si fa presto a dire: abortisco. In Veneto bisogna trovare l'ospedale giusto e, anche, avere fortuna. Come, ad esempio, capitare all'Azienda ospedaliera di Verona quando è in servizio l'unico ginecologo non obiettore di coscienza: a Borgo Trento i medici ginecologi sono 14, ma uno solo pratica interruzioni volontarie di gravidanza. Gli altri 13 hanno detto no. Nel resto degli ospedali veneti la situazione non è poi tanto diversa. Con i casi limite di Camposampiero, Adria, Verona: 100% di obiettori. E questo spiega casi come quello denunciato al Gazzettino da una donna padovana di 41 anni che, dopo due figli, ha deciso di rinunciare alla terza gravidanza, salvo vedersi respingere da 23 ospedali. «Un'odissea», ha raccontato.





La denuncia di Giulia, nome fittizio per proteggere l'identità di questa donna, ieri ha agitato il mondo politico e sindacale. «L'aborto in Veneto è un diritto negato», ha tuonato il consigliere regionale Piero Ruzzante, fresco di passaggio dal Pd ai Dp, che già un anno aveva presentato un'interrogazione in cui, evidenziando il fatto che il Veneto tra le regioni del Nord aveva la percentuale più alta di ginecologi obiettori (il 76,7 per cento), chiedeva al governatore Luca Zaia come intendeva garantire l'applicazione della legge 194, quella appunto sull'interruzione volontaria di gravidanza (Ivg)...

 
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Il Gazzettino