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SPILIMBERGO - Teppisti imbrattano i manifesti in difesa dell’aborto terapeutico. A denunciarlo il Circolo di Pordenone dell’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, attraverso il coordinatore, Loris Tissino che, in un lungo post sui social network, ha denunciato il danneggiamento di alcuni manifesti della campagna nazionale dell’associazione a difesa dell’aborto farmacologico, avvenuto nella notte di Pasqua a Spilimbergo.
LA DENUNCIA
«La libertà di espressione a qualcuno dà evidentemente fastidio - si legge nella denuncia pubblica di Tissino -. Come in altre città italiane, anche in Friuli Venezia Giulia (qualche giorno fa era accaduto a Udine, ndr) c’è stato chi ha pensato di limitarla vandalizzando i manifesti che la nostra associazione ha dedicato all’aborto farmacologico come conquista scientifica da difendere.
IL DIBATTITO
L’azione dei vandali ha scatenato un accesissimo dibattito nel blog cittadino e in generale tra gli internauti nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Come accade in queste situazioni, si sono creati due schieramenti ferocemente contrapposti, ma a colpire sono i toni che sempre più spesso si utilizzano in Facebook. La discussione quasi sempre trascende in insulti e in accuse gravissime. Sempre più utenti della rete dimenticano che anche quanto postano online è passibile di denuncia penale, e si lasciano andare a insulti degni di ben altri contesti. Gli imbrattamenti sono stati realizzati nella tarda serata di sabato, quando per le strade di Spilimbergo non c’era letteralmente nessuno a causa delle disposizioni sulla zona rossa. Non sembra che esistano telecamere che abbiano immortalato la mano che ha pensato di cancellare tutte le frasi relative alle informazioni utili per accedere alla pillola anti-abortiva. Dell’evento sono state informate le forze dell’ordine, anche per il clamore che ha suscitato e le già citate reazioni scomposte.
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Il Gazzettino