TRAVERSIO (Pordenone) - Si auto tassano, le famiglie e gli abitanti di via della Fornace, una piccola strada della frazione di Toppo, uno dei Borghi più belli d'Italia,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per i bambini malati di cancro
Seicento euro a famiglia, per organizzare, da soli, e con l'aiuto di sponsor privati, tra cui piccoli bar e micro aziende agricole, la festa dove la gente del posto apre le porte delle sue case, le vecchie stalle, i cortili, regalando ai visitatori angoli nascosti e privati di un borgo antico, che ha un suo castello, le sue tradizioni, una sua storia.
In via della Fornace si beve vino caldo speziato, si può curiosare tra le bancarelle degli standisti, assaggiare la pitina, l'aglio che cresce sul greto del Meduna, le composte di cipolla rossa. Tutti intrattenuti da Babbo Natale, che regala palloncini bianchi e che qui ha una casina tutta sua, con tanto di scrivania dove scrivere una lettera di proprio pugno, con la richiesta dei doni da ricevere nella notte del 25 dicembre.
Un piccolissimo mondo fatato
Un piccolissimo mondo fatato dove, anche se fa molto freddo, la gente arriva numerosa. Tutti sanno che il ricavato di questa tre giorni, che si è chiusa ieri sera, domenica 10 dicembre, andrà a chi veramente ha bisogno: chi soffre, in un letto d'ospedale, e non sa se potrà festeggiare Natale da grande. «Teniamo veramente poco, del ricavato - spiegano gli organizzatori -; le spese vive. Il resto lo devolviamo tutto alla Onlus. Non cerchiamo fama né riconoscimenti. Sapere di far del bene ci basta; qui son morti due piccoli. Sappiamo cosa vuol dire».
I portoni delle vecchie stalle
Lungo la piccola via di Toppo, tra bracieri, decorazioni e bancarelle, si aprono i portoni delle case e delle stalle. Dentro è caldo, c'è profumo di spezie, ci sono le luci delle Natività, tra vecchi strumenti per lavorare la terra e i ragazzini che si fanno in quattro per dare la migliore accoglienza, anche se non sanno quando costa un bicchiere di vino. Poi scende la sera e il borgo stesso diventa un presepe: è il momento di dire grazie a tutti, di augurarsi buon Natale e un buon anno, e di darsi appuntamento all'edizione Portons di Nadal del 2018. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino