Ecco chi apre case, cortili e stalle per aiutare i bimbi malati di cancro

Portoni aperti per Natale a Toppo per aiutare i bambini malati 
TRAVERSIO (Pordenone) - Si auto tassano, le famiglie e gli abitanti di via della Fornace, una piccola strada della frazione di Toppo, uno dei Borghi più belli d'Italia,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
TRAVERSIO (Pordenone) - Si auto tassano, le famiglie e gli abitanti di via della Fornace, una piccola strada della frazione di Toppo, uno dei Borghi più belli d'Italia, a Travesio, per organizzare la festa natalizia dei portoni aperti, un evento nato in origine in collaborazione con le Pro Loco del Fvg e che adesso procede per conto suo, grazie alla tenacia di chi non vuole mollare, di chi ama questo luogo ai piedi della motagna e di chi ha scelto di destinare tutto il ricavato della festa a favore della Luca Onlus, un gruppo di persone che supportano le famiglie con bambini malati di cancro.


Per i bambini malati di cancro
Seicento euro a famiglia, per organizzare, da soli, e con l'aiuto di sponsor privati, tra cui piccoli bar e micro aziende agricole, la festa dove la gente del posto apre le porte delle sue case, le vecchie stalle, i cortili, regalando ai visitatori angoli nascosti e privati di un borgo antico, che ha un suo castello, le sue tradizioni, una sua storia.

In via della Fornace si beve vino caldo speziato, si può curiosare tra le bancarelle degli standisti, assaggiare la pitina, l'aglio che cresce sul greto del Meduna, le composte di cipolla rossa. Tutti intrattenuti da Babbo Natale, che regala palloncini bianchi e che qui ha una casina tutta sua, con tanto di scrivania dove scrivere una lettera di proprio pugno, con la richiesta dei doni da ricevere nella notte del 25 dicembre.

Un piccolissimo mondo fatato
Un piccolissimo mondo fatato dove, anche se fa molto freddo, la gente arriva numerosa. Tutti sanno che il ricavato di questa tre giorni, che si è chiusa ieri sera, domenica 10 dicembre, andrà a chi veramente ha bisogno: chi soffre, in un letto d'ospedale, e non sa se potrà festeggiare Natale da grande. «Teniamo veramente poco, del ricavato - spiegano gli organizzatori -; le spese vive. Il resto lo devolviamo tutto alla Onlus. Non cerchiamo fama né riconoscimenti. Sapere di far del bene ci basta; qui son morti due piccoli. Sappiamo cosa vuol dire».

I portoni delle vecchie stalle

Lungo la piccola via di Toppo, tra bracieri, decorazioni e bancarelle, si aprono i portoni delle case e delle stalle. Dentro è caldo, c'è profumo di spezie, ci sono le luci delle Natività, tra vecchi strumenti per lavorare la terra e i ragazzini che si fanno in quattro per dare la migliore accoglienza, anche se non sanno quando costa un bicchiere di vino. Poi scende la sera e il borgo stesso diventa un presepe: è il momento di dire grazie a tutti, di augurarsi buon Natale e un buon anno, e di darsi appuntamento all'edizione Portons di Nadal del 2018.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino