Piccoli comuni bellunesi "cavie" del 5G, sindaci sul piede di guerra

Piccoli comuni bellunesi "cavie" del 5G, sindaci sul piede di guerra
AGORDINO - Dito puntato contro il 5G e gli effetti negativi che può avere sul benessere delle persone. Tra i 120 piccoli comuni italiani selezionati dallo Stato per testare...

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AGORDINO - Dito puntato contro il 5G e gli effetti negativi che può avere sul benessere delle persone. Tra i 120 piccoli comuni italiani selezionati dallo Stato per testare la nuova rete vi sono anche La Valle e Vallada. Timori e preoccupazioni sono state sollevate a Belluno, all'Istituto Calvi, nel corso dell'incontro 5G - Sviluppo tecnologico consapevole e informato: quali rischi per la salute?. Un appuntamento voluto dall'Associazione culturale Centro Upm di Belluno e coordinato dalla professoressa Paola Bonotto (referente della scuola per l'educazione alla salute) per illustrare quella che può essere la pericolosità delle onde elettromagnetiche da parte della rete di ultima generazione che permette di collegare milioni di dispositivi in tutto il mondo. «Da parte nostra - la risposta del sindaco di La Valle Ezio Zuanel - un secco no a sperimentazioni di cui, allo stato attuale, ignoriamo svolgimenti ed esiti». Più morbido il collega di Vallada Fabio Luchetta: «Non chiudiamo le porte a nessuno - spiega - certo è che da qui al 2021, data prevista per l'introduzione della nuova tecnologia, cercheremo di capire meglio i pro e i contro».



 
L'INCONTRO
L'incontro è stato tenuto da Patrizia Gentilini, oncologa ed ematologa, medico Isde (Associazione Internazionale Medici per l'Ambiente) che ha trattato il quadro salutare e normativo dell'elettrosmog. Per iniziare, ha illustrato dei dati preoccupanti: «Il 90% delle morti sono provocate da malattie e il 33% dei bambini si ammala di tumore, di altre malattie degenerative oppure di diabete. Dai dati sul cancro risulta che sono molte le persone che si ammalano nell'arco della vita. Problematiche derivanti in buona parte dall'inquinamento nel cui ambito pare coinvolto anche quello elettromagnetico». E la nuova rete chiamata 5G utilizza una radiofrequenza con maggiore velocità e può infatti collegare più apparecchi fra loro, ad esempio l'accensione della lavatrice con il cellulare. Questo nuovo sistema sarà testato in Italia in 120 località, tra cui La Valle e Vallada. «Questa rete - è stata sottolineato dalla dottoressa -provocherà un innalzamento del livello di V/m da 6 V/m a 61 V/m e questo sarà particolarmente dannoso per i soggetti più sensibili, tra cui bambini e donne in gravidanza. Anche l'Europa ritiene che il livello di V/m debba scendere fino a 0,6 V/m».
IL FERMO NO

«Invece del 5G - afferma il sindaco di La Valle Zuanel - che pensino a completare il lavoro della banda larga: tutto predisposto da mesi, peccato che manchi ancora l'allacciamento alla rete. Da parte nostra, sottoscritto ufficialmente anche in consiglio comunale, diciamo no alla trasformazione di La Valle in un deposito di antenne». «Va detto - sottolinea il collega di Vallada Fabio Luchetta - che noi 120 comuni prescelti non siamo delle cavie: ci viene, al contrario, data un'opportunità».
Raffaella Gabrieli Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino