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Scende dell’auto per aprire il basculante del garage di casa ma viene aggredito alle spalle da un malvivente armato di punteruolo: uno, due, tre colpi alla schiena, fino a strappargli la maglietta mentre viene sbattuto con la testa contro il portone. Vittima dell’aggressione un 22enne di Motta di Livenza, Andrea Strapazzon, picchiato probabilmente da un ladro sentitosi scoperto prima di un tentato furto nell’abitazione. Il bandito è subito fuggito. Il papà di Andrea, Dino, è uno storico dipendente comunale, conosciuto da tutti a Motta di Livenza. Lo zio Valter, invece, è stato assessore comunale e presidente della Scuola materna di Lorenzaga, nonchè colonna dell’associazione Carabinieri, proprio come il fratello.
Il 22enne, la sera tra sabato e domenica, verso mezzanotte, stava rientrando a casa in via Riva Livenza e, poco prima dell’agguato, aveva persino visto suo padre alla finestra. Ormai era arrivato. Dopo aver imboccato il vialetto di casa era sceso dalla macchina con le chiavi del garage. Stava per inserire la chiave nella serratura quando è stato raggiunto da un pugno alla schiena, seguito da un secondo e poi da un terzo manrovescio, che lo hanno fatto cadere a terra. Il bandito, con un punteruolo, gli ha poi strappato da cima a fondo la maglietta nera che indossava, procurandogli anche delle escoriazioni appena sopra la cintura e all’avambraccio sinistro. È a quel punto che il padre di Andrea si rende conto che qualcosa sta succedendo in giardino, ma quando scende il malvivente ha già tagliato la corda. «Ero appena sceso dall’auto e mi trovavo di fronte al basculante con le chiavi in mano - racconta Andrea Strapazzon -.
«Abbiamo chiamato il 112 e i carabinieri ci hanno detto cosa fare. I miei genitori mi hanno portato poi al pronto soccorso di Oderzo, dove sono stato immediatamente visitato. Nella notte sono stato dimesso con delle ferite da aggressione e una prognosi di cinque giorni». Ferite a parte, resta lo choc, la paura, e poi lo sgomento per non aver capito fino in fondo cosa sia davvero successo. «Sì perché l’episodio è avvenuto a casa, dopo aver superato il cancello e aver visto mio padre dalla finestra della cucina. Ma cosa voleva quella persona? Chi era? Ero arrivato a casa solo pochi minuti prima» racconta anche papà Dino. «Avevo acceso la televisione della cucina e con la coda dell’occhio ho visto entrare dal cancello l’auto di mio figlio; pochi secondi dopo ho sentito un tonfo e lui che chiamava. Siamo corsi fuori e lo abbiamo visto a terra». La pista è quella di un furto con il ladro scoperto proprio all’ultimo. «Abbiamo segnalato quanto accaduto ai carabinieri e poi anche ai nostri vicini, per metterli in guardia. La zona di via Riva Livenza in questo tratto è molto buia. Come residenti più volte abbiamo chiesto di far proseguire la rete di illuminazione pubblica all’inizio della strada almeno fino alla salita dell’argine. Speriamo si possa fare presto». Ieri mattina Andrea e i familiari hanno presentato formale denuncia alla stazione dei carabinieri di Motta di Livenza.
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Il Gazzettino