FRIULI VENEZIA GIULIA - Incredibile, ma vero: i fagioli non si mangiano più, e di conseguenza non si coltivano più, perché mangiarli fa fare le...
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Proteggono dal cancro
«È un vero peccato che non si mangi più fagioli e che in Friuli ci siano solo pochi ettari dedicati al legume perché, negli ultimi anni, stanno emergendo novità molto interessanti: metterlo in tavola 3 o 4 volte a settimana contribuisce alla lotta contro l’obesità perché abbassa il picco glicemico, contrariamente ad altri alimenti “popolari” di più largo consumo, come le patate o il pane bianco, non raffinato, che fanno “tornar” fame subito, e quindi ingrassare, con il rischio di diabete, soprattutto negli anziani». C’è di più: «Lavori e studi scientifici solidi, eseguiti in America, riconosciuti, danni indicazioni sul consumo delle farine di legumi correlata alla riduzione del rischio del cancro; lo studio è stato fatto su cavie da laboratorio e ha dato chiare evidenze. Ripensiamo quindi al fagiolo».
Adesso costano di più
Del fagiolo s’è detto un po’ tutto: che è la carne dei poveri, che fa bene, che costa poco. «In realtà non è vero che sia così a buon mercato: negli ultimi anni quelli locali costano di più. Il problema è che non c’è un marchio, che non si fa gruppo, che ognuno va per conto suo. C’è stato un progressivo calo dei consumi dagli anni Sessanta ed è caduta anche la coltivazione; sono passati i tempi di riso e piselli, per restare sul tema legumi, e della buona e vecchia pasta e fagioli, o dei ceci. Sono decollati formaggio e carne di maiale».
Maxi importazioni dalla Cina
E c’è chi la pensa in altro modo ancora, come la Cina: «Il governo cinese, per soddisfare i cinesi, sta comprando incredibili quantità di soia, che è pure un fagiolo, importata dall’America, da dare poi da mangiare ai maiali. Un argomento che potrebbe avere risvolti interessanti, in termini di salubrità del cibo e sostenibilità del pianeta».
Ma da dove arrivano i fagioli che mangiamo?
«In Italia da Cuneo, perlopiù. Questo legume può essere rampicanti o nano. Quello nano viene raccolto con le macchine e quindi costa meno. Quello rampicante va raccolto a mano e costa di più. I fagioli che nel supermercato compriamo a 3 euro o giù di lì al chilo arrivano quasi tutti dall'estero, dal Michigan, o dall’India. In Michigan ci sono vastissime coltivazioni che vengono diversificate in base ai diversi gusti del mercato europeo; per noi italiani, ad esempio, ne coltivano uno simile al borlotto, raccolto con la mietitrebbia. E poi, da noi, ci sono i fagioli di montagna, ridotti però a piccoli fazzoletti di terra, coltivati dalle signore anziane, più che altro per passione. Nel mondo, c’è da dire, che il fagiolo è tra le prime dieci piante coltivate, con 27 milioni di ettari. In Italia è arrivato con il secondo viaggio di Cristoforo Colombo, e in Friuli e in Italia, quindi, ha avuto tempo per quasi mezzo secolo per diventare autoctono. Oggi, in Fvg, grazie a una ricerca finanziata dalla Regione, abbiamo individuato 160 specie diverse, tutte da salvaguardare e recuperare» Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino