Xavier Peugeot (Citroen): «Costruiremo auto fantasiose sempre orientate al comfort»

Xavier Peugeot, 54 anni, quattro anni fa è stato nominato direttore strategie e prodotto di Citroën
PARIGI - Suona strano scoprire che a capo delle strategie dei prodotti Citroën c’è un manager che di cognome si chiama... Peugeot. Due nomi che per gran parte...

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PARIGI - Suona strano scoprire che a capo delle strategie dei prodotti Citroën c’è un manager che di cognome si chiama... Peugeot. Due nomi che per gran parte del secolo scorso rappresentarono industrie automobilistiche fortemente antagoniste. Poi nel 1974 Citroën e Peugeot si fusero insieme dando vita a un grande gruppo automotive francese, PSA, che recentemente ha acquisito anche Opel allargando ancora di più la propria influenza nell’industria delle quattro ruote.

Xavier Peugeot, 54 anni, uno dei rampolli della famiglia automobilistica più famosa di Francia, dopo aver lavorato per anni nel marchio che porta il suo cognome, quattro anni fa è stato nominato direttore strategie e prodotto di Citroën. E insieme all’amministratore delegato Linda Jackson, ha dato un nuovo impulso al brand cugino con una intera gamma di prodotti nuovi, innovativi e provocanti.
 

Cosa c’è di diverso fra Peugeot e Citroën?
«Peugeot costruisce per tradizione auto alto di gamma, Citroën invece punta al cuore del mercato. L’identità di Citroën è riassunta da tre parole: audacia, creatività, innovazione. Noi abbiamo due missioni: essere differenti ed essere pionieri. Essere differenti vuol dire affrontare nuove sfide, ma sempre in modo coerente con i valori di Citroën».

Quali sono questi valori?
«Costruire automobili fantasiose ma soprattutto orientate al comfort. Per questo abbiamo sviluppato un nuovo concetto, che abbiamo chiamato Citroën Advanced Confort. In cui sommiamo tutte le caratteristiche che puntano alla comodità: dai sedili con schiume speciali alle sospensioni a smorzamento progressivo che migliorano il comfort a bordo. Il modo migliore per comprendere il nostro concetto di comfort è farlo provare di persona: per questo svilupperemo show room per invitare il pubblico a sedersi sulle nostre Citroën per far capire loro quando siano più confortevoli».

L’ Ami One che scopo ha?
«Non è una semplice automobile ma un oggetto di mobilità e connettività. Oggi nelle città la gente insegue il modo più veloce per andare dal punto A al punto B: auto, scooter, metro o bus che sia. Chi offrirà la soluzione migliore, vincerà la sfida. Ami One è una proposta. È compatta, lunga 2 metri e mezzo, elettrica, agilissima e si guida senza patente. Non necessariamente un’auto di proprietà ma potrà anche essere destinata ai noleggi. Ami era una Citroën di tanti anni fa; abbiamo riproposto il nome per sottolineare che è un progetto amichevole».

E nel futuro di Citroën cosa c’è?
«Nuovi modelli ancora top secret. Ma posso dire che siccome la gente ama sempre di più i Suv, Citroën affronterà il mercato con la propria originalità: portando gli stilemi tipici dei Suv, come le ruote alte, su un’auto di nuovo tipo».

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Il Gazzettino